Maggiordomo abusa della figlia dei datori di lavoro per 5 anni: condannato per violenza sessuale
Un 50enne è stato condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale. Secondo i giudici del Tribunale di Varese, l'uomo avrebbe abusato della figlia dei suoi datori di lavoro nel periodo compreso tra il 2010 e il 2015, da quando la bambina frequentava l'ultima classe delle elementari fino alle prime delle superiori. Per la ragazza che si è costituita parte civile è stato fissato un risarcimento provvisionale di 15mila euro.
La denuncia della vittima
Come riportato da La Prealpina, la storia degli abusi sarebbe emersa a distanza di alcuni anni dagli avvenimenti. La ragazza, infatti, sarebbe riuscita a parlare delle violenze subite sin da quando era appena una bambina con un medico, raccontandogli che quanto mamma e papà non c'erano quell'uomo che lavorava per loro approfittava di lei.
La denuncia è stata poi sporta davanti alla procura nel 2019, con le accuse che la ragazza ha ribadito a porte chiuse, in audizione protetta, davanti ai giudici.
Le violenze del tuttofare
L'uomo, oggi 50enne, di origine asiatica era stato assunto da una famiglia residente in una villa di Valceresio come tuttofare. Nel corso della giornata, quindi, si occupava delle faccende di casa, dalla pulizia degli ambienti alla cura del giardino, facendo anche da autista per i suoi datori di lavoro.
Di lui la famiglia si fidava ciecamente, almeno fino a quando la ragazza non ha raccontato dei palpeggiamenti e strusciamenti che era stata costretta a subire da lui per anni. Il padre della vittima ha raccontato in aula di quando la sua bambina gli aveva rivelato che quell'uomo le aveva mostrato un video a luci rosse, ma anche di quando entrava in camera da letto mentre dormiva. Una volta, poi, la ragazzina si sarebbe svegliata in macchina con la mano del maggiordomo su una coscia.
Per il 50enne la Procura aveva chiesto una condanna a 9 anni di carcere, mentre l'avvocato difensore l'assoluzione parlando di incongruenze tra i racconti della presunta vittima e dei testimoni. Il Tribunale di Varese presieduto da Cesare Tacconi, invece, ha deciso di condannarlo a 7 anni e 6 mesi per violenza sessuale.