Maestra dell’asilo accusata di maltrattamento sui bimbi: chiesta la perizia psichiatrica
Accusata di aver maltrattato e trascurato i bambini iscritti nel suo asilo nido di Bergamo, Paola Michela Martinelli sarà ora sottoposta a una perizia psichiatrica per volere di un collegio di giudici. Secondo l'accusa, la donna, titolare dell'asilo nido Girotondo di via Gabriele Rosa a Bergamo, avrebbe rivolto ai bambini rimproveri che in alcuni casi si sarebbero trasformati in insulti.
Altri fatti contestati a Martinelli riguardano alcuni bambini che sarebbero stati lasciati da soli a piangere nei seggioloni o nei lettini in attesa che si addormentassero. Un'educatrice, infine, aveva raccontato come un bambino con sindrome di Down, per evitare che potesse mordere una bambina, venisse abbandonato nel seggiolone o in un lettino in bagno per fare il riposino pomeridiano.
Le testimonianze delle mamme
Nelle prime udienze del processo, iniziato lo scorso ottobre, i giudici avevano sentito le testimonianze delle mamme di due bambini che frequentavano l'asilo. Una delle due, in particolare, aveva raccontato come il figlio non riuscisse più a dormire la notte, e non si facesse più abbracciare: "Aveva iniziato a strapparsi i capelli, non dormiva la notte e quando lo si portava al nido non voleva essere preso dalla signora Martinelli – e prosegue – Ad oggi ha ancora molte difficoltà dal punto di vista emotivo".
La titolare aveva chiesto scusa per alcuni episodi
A novembre poi, durante un'altra udienza, la titolare dell'asilo aveva negato di aver maltrattato o insultato i bambini e aveva chiesto scusa alle famiglie dei piccoli solo in relazione agli episodi ripresi nei video delle telecamere, nei quali si vedeva la donna dare uno scappellotto dietro la testa a un bambino e spingere un'altra bimba sul materassino del lettino.
Le finalità della perizia psichiatrica
Il collegio di giudici ha definito "assolutamente necessaria" una perizia psichiatrica su Martinelli, nonostante non fosse stata richiesta da nessuna delle due parti. Attraverso questo esame, la corte intende verificare la capacità di intendere e di volere dell'imputata al momento dei fatti, avvenuti tra il 2012 e il 2016 e tra il 2019 e il 2020. Sulla base dei risultati della perizia, i giudici valuteranno anche il grado di pericolosità sociale della donna.