Macabra scoperta a Sesto San Giovanni: ritrovato il cadavere di un elettricista dopo due giorni
Un corpo senza vita al suolo. È quanto hanno ritrovato le forze dell'ordine quando sono arrivate al capannone al numero 350 di via Daniele Manin a Sesto San Giovanni, nella zona industriale a pochi metri dal confine con Cologno Monzese. La segnalazione è arrivata pochi minuti prima delle 14:30 di oggi, mercoledì 13 aprile, quando il proprietario della ditta per cui lavorava ha notato l'auto dell'uomo parcheggiata fuori dal capannone. Entrando, avrebbe notato il corpo a terra dell'uomo che non si muoveva. Secondo le prime indagini, si tratterebbe di un elettricista di circa 60 anni e l'incidente sarebbe avvenuto lunedì 11 aprile. Sul caso sta indagando la polizia di Stato.
Confermato il decesso
Si hanno ancora poche informazioni riguardo l'identità dell'uomo. Sul posto, dopo l'indicazione arrivata alla centrale operativa del 118, sono giunte sia un'automedica che un'ambulanza. I medici hanno tentato di rianimarlo, per poi infine confermare il decesso. Una prima ricostruzione farebbe pensare a un incidente sul lavoro, con l'elettricista che sarebbe caduto dalla scala mentre stava effettuando alcuni lavori. Cadendo, avrebbe battuto violentemente la testa al suolo. il giorno successivo, martedì 12 aprile, alcuni operai avrebbero notato il portone del capannone aperto e, pensando a una dimenticanza, lo avrebbero chiuso. L'allarme è stato dato la mattina seguente dal proprietario della ditta. Assieme ai sanitari, sono intervenuti anche i carabinieri e la polizia di Stato. Ora tocca alla questura di Sesto San Giovanni dover chiarire le dinamiche dell'accaduto.
Il ritrovamento nel Po
Il ritrovamento è avvenuto a poche ore dalla scoperta di un cadavere in avanzato stato di decomposizione emerso dalle acque del Po. In questo caso, a notare il corpo è stato un residente di Cervesina, in provincia di Pavia, mentre passeggiava con il proprio cane. Sia l'identità che le cause del decesso sono ancora ignote. Il corpo è apparso quasi mummificato, al punto che non è stato possibile definire nemmeno il sesso della vittima. Sarà, quindi, necessario ricorrere alla comparazione delle tracce del Dna con i campioni presenti nelle banche dati delle forze dell'ordine, cercando così di incrociare i risultati con le varie denunce di persone scomparse negli ultimi mesi.