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Lutto nel mondo del giornalismo: è morto a 51 anni Matteo Scanni, presidente dei Dig Awards

È morto all’età di 51 anni Matteo Scanni. Giornalista, era presidente di Dig, festival e premi dedicati al giornalismo d’inchiesta, e dal 2001 era il direttore delle testate della scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
A cura di Francesco Loiacono
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Lutto nel mondo del giornalismo per la prematura scomparsa di Matteo Scanni. Il giornalista, 51 anni, è morto ieri a Milano a causa di una malattia contro la quale lottava da circa due anni. A piangerlo sono i famigliari, gli amici e tanti colleghi, soprattutto giovani giornalisti ai quali Scanni aveva trasmesso la passione per un particolare modo di fare giornalismo, quello investigativo, che lo aveva portato nel 2015 a fondare assieme ad altri soci l'associazione culturale Dig (acronimo per Documentari, inchieste, giornalismi), poi diventato un festival e un premio tra i più prestigiosi per chi fa giornalismo d'inchiesta e reportage.

"Ha dato forma, visione e carattere al nostro progetto, facendone una delle cose in cui ha più creduto e per cui si è più speso, fino a ieri – lo hanno ricordato dalle pagine social dell'associazione -. Il suo impatto su Dig continuerà nel presente e nel futuro, nelle nostre azioni e nelle nostre idee, e vivrà nelle menti e negli occhi di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo durante questi anni".

Era direttore delle testate della scuola di giornalismo dell'Università Cattolica

E sono tanti i professionisti dell'informazione che hanno incrociato Scanni durante questi anni e che in queste ore lo stanno ringraziando per aver trasmesso loro la passione e un modo di fare giornalismo volto a scavare nei fatti, approfondirli e cercare di cambiare le cose. Oltre ad essere impegnato nell'organizzazione del festival e dei Dig awards, la cui ultima edizione si è tenuta pochi mesi fa, Matteo dal 2001 era infatti direttore delle testate della scuola di giornalismo dell'Università Cattolica di Milano: "Grazie Matteo, per avere fatto diventare questa scuola un luogo di giornalismo vivo, presente, che continua nelle generazioni. Non ti dimenticheremo mai", è il messaggio con cui la scuola di giornalismo ha salutato uno dei suoi "maestri".

Nel corso della sua carriera, oltre alle esperienze accademiche e con l'associazione Dig, Scanni è stato autore in prima persona e con l'ausilio di colleghi di reportage che hanno ottenuto diversi riconoscimenti. Tra questi il premio Ilaria Alpi ottenuto nel 2006 con il video reportage "O sistema", realizzato assieme a Ruben Oliva. Aveva inoltre collaborato con la Rai e con diversi quotidiani e periodici come il Corriere della sera, L'espresso e Diario. "Vi promettiamo di ritornare da voi, più agguerriti di oggi. Informali come al solito, ma più anarchici. Più punk. Più cattivi. Sempre gentili, ma più radicali", erano state le sue ultime parole dal palco dell'ultima edizione dei Dig Award lo scorso ottobre.

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