L’università Statale di Milano ammette le carriere alias per gli studenti trans
“Lo annunciamo con grande emozione: oggi la Statale ha finalmente approvato un Regolamento che permette l’attivazione della carriera alias senza la necessità di presentare alcuna certificazione di incongruenza di genere”.
Lo annuncia l'Università degli Studi di Milano attraverso le parole della senatrice accademica Chiara Azzolin (Studenti Indipendenti): oggi, 16 maggio 2023, il senato accademico ha infatti varato un nuovo regolamento per dare la possibilità agli studenti (ma anche a docenti e personale tecnico dell'ateneo) di vivere la realtà universitaria utilizzando un nome d'elezione, diverso da quello registrato all'anagrafe.
Il certificato di incongruenza di genere
Il tutto senza dover incorrere in una complessa trafila burocratica. “Per attivare la carriera alias era necessario presentare un certificato di incongruenza di genere, rilasciato solo tramite un percorso psicologico o psicoterapeutico del tutto inopportuno, dal momento in cui nel 2018 l’incongruenza di genere è stata depatologizzata dall’OMS” , ha commentato la consigliera d'amministrazione Flavia Faccini.
“Inoltre, questo certificato non viene rilasciato a persone non binarie o che non vogliano intraprendere una transizione di genere. Per giunta, un percorso psicologico o psicoterapeutico ha un peso economico impegnativo ed escludente, ed è spesso percepito più come fonte di disagio, che di supporto dalle persone che ne prendono parte”.
"Questo regolamento non è un punto d’arrivo, ma un importante passo verso la piena autodeterminazione della persona trans", la conclusione di Flavia Faccini. "Continueremo a lavorare affinché ci sia maggiore inclusione per le persone non binarie, e un percorso di formazione per tutta la comunità accademica".
Cos'è la carriera alias nelle scuole
La carriera alias è la possibilità che viene offerta da alcune scuole alle persone trans (e in generale che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita) di utilizzare in classe un nome a propria scelta.
E non solo. Optando per questo strumento il libretto, il registro e tutti i documenti scolastici interni dovranno riportare il nome d’elezione, in modo da evitare coming out forzati di fronte a docenti e compagni di classe – mentre la direzione scolastica, nel frattempo, si impegna a mantenere la riservatezza dei documenti originali.
Anche se in Italia più di 150 scuole e oltre 60 università (la prima, quella di Torino) hanno adottato la carriera alias, al momento non esistono linee guida da parte del ministero: gli accordi esistenti sono frutto della collaborazione di studenti, famiglie, istituti o associazioni LGBTQ+.