L’ultimo selfie di Manuel Mastrapasqua poco prima di essere ucciso: al collo le cuffie che Rezza gli ha rubato
Manuel Mastrapasqua si era scattato un ultimo selfie con le cuffie tra gli scaffali del supermercato dove lavorava. Poi la tragedia appena finito il turno di lavoro: a pochi passi dal negozio è stato rapinato e colpito al petto, è morto poco dopo. Alla fine l'aggressore, uscito di casa con un coltello, lo ha rapito proprio di un paio di cuffie, forse quelle che aveva nella foto e che poi avrebbe messo in un sacchetto.
In carcere con l'accusa di omicidio è finito il 19enne Daniele Rezza. Stando alle prime informazioni, il giovane avrebbe confessato tutto ai genitori la mattina successiva ma non gli avrebbero creduto. "Io volevo già andare a costituirmi la sera dell'11 ottobre, ma i miei genitori ancora non ci credevano. Io prima di costituirmi volevo salutare i miei amici e far rassegnare i miei genitori che andavo. Sono stato con i miei amici fino all'una o le due di notte e poi sono tornato a casa", ha raccontato il 19enne. Poi il tentativo di fuga: "La mattina del 12 ottobre ho deciso di scappare, non volevo più costituirmi". Il 19enne sarebbe stato raggiunto da un genitore alla stazione di Piave Emanuele e ha raggiunto Alessandria. Nei suoi progetto c'era quello di continuare verso Torino e poi superare il confine italiano. Ad Alessandria ha cambiato ancora idea e ha confessato tutto alla Polfer.
La sua fidanzata Ginevra ha ricordato così Manuel: "Era un ragazzo straordinario. Nelle sua ultima registrazione stava parlando di lavoro. Alle 2.55 è stato l'ultimo contatto sul cellulare con lui. Poi più nulla. Ho capito quello che era successo la mattina quando ho letto un articolo su un sito. Infime mi hanno chiamato i carabinieri perché io ho provato a chiamarlo più volte ma senza ricevere risposta. Mi ero preoccupata, pensavo gli fosse successo qualcosa ma non che lo avevano ammazzato. Per me non è stata solo una rapina. Non si conoscevano".