Luciano Biffi confessa l’omicidio di Pierluigi Beghetto: aveva nascosto il corpo sotto una coperta
Luciano Biffi ha confessato l'omicidio del suo vicino di casa, Pierluigi Beghetto, anche davanti alla gip Nora Lisa Passoni che ha convalidato il suo arresto. Il 60enne è stato condotto in carcere a Pescarenico, ma gli investigatori hanno ancora alcuni passaggi da chiarire. Uno su tutti, il movente che ha spinto Biffi a uccidere nella mattinata di domenica 21 aprile uno dei pochi che avevano provato ad aiutarlo nel corso della sua vita. Domani, 25 aprile, ci sarà il funerale dell'assessore di Esino Lario.
L'omicidio di Beghetto e il corpo nascosto sotto una coperta
Quando le prime persone sono arrivate in via Verdi del paese in provincia di Lecco hanno trovato Biffi vicino a una coperta stesa sul pavimento. Là sotto c'era il corpo senza vita di Beghetto, ucciso dallo stesso 60enne che lo ha colpito prima con un sasso alla testa e poi lo ha sgozzato con un falcetto.
Biffi viveva nella stessa palazzina dell'assessore residente a Usmate Velate, ma al piano superiore. Beghetto tempo fa aveva abbandonato la professione di elettricista per dedicarsi all'apicoltura e aprirr l'azienda agricola ‘Ape Montana'. Nel 2020 aveva deciso di entrare in politica, al fianco del poi eletto sindaco Pietro Pensa.
Le indagini sul movente
Stando a quanto ricostruito, Biffi non ha un lavoro fisso e ha alle spalle una situazione di disagio. Non lo conoscono in molti a Esino Lario, ma la sua passione per la musica è cosa nota. In passato pare che abbia anche svolto saltuariamente qualche incarico per Beghetto, che provava ad aiutarlo.
Biffi ha detto subito di essere stato lui a uccidere l'assessore e lo ha ribadito anche durante l'interrogatorio nell'udienza di convalida dell'arresto alla gip Nora Lisa Passoni, alla pm Giulia Angeleri, al procuratore capo Ezio Domenico Basso e al suo avvocato Giorgio Pagnoncelli, nominato d'ufficio.
"Ha risposto alle domande e confessato", ha confermato il legale, aggiungendo che "ci sono alcuni punti da chiarire". Tra questi il movente. Nelle ore successive all'omicidio era emerso che l'aggressione era scaturita al culmine di una lite, dovuta ai sacchi di pellet che l'assessore aveva lasciato negli spazi comuni della palazzina, ma è una ricostruzione che deve essere confermata. Nella giornata di ieri il corpo di Beghetto è stato sottoposto ad autopsia e domani, giovedì 25 aprile, si terrà il funerale nella parrocchia San Vittore di Esino Lario.