Lucia Cipriano, uccisa e fatta a pezzi: la figlia avrebbe ammesso ai carabinieri l’omicidio
Rosa Fabbiano, la donna fermata con l'accusa di aver ucciso la madre e aver fatto a pezzi il corpo, avrebbe ammesso a un carabiniere l'omicidio: stando a quanto riportato da RaiNews, il dettaglio emergerebbe dal rapporto del carabiniere che si è recato nell'appartamento di Melzo (Milano) dove è poi stato trovato il cadavere. Dal verbale emergerebbe che la 58enne avrebbe con un cenno affermativo confermato di aver ucciso la donna coprendole la testa col cellophane.
Per il momento è in carcere
Fabbiano si trova in questo momento nel carcere di San Vittore ed è accusata di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere. Dalla relazione si legge che la donna avrebbe ammesso di aver "condotto la madre all'interno della vasca da bagno della sua abitazione e l'abbia poi lasciata morire dopo averla coperta con un telo in cellophane trasparente, assicurato ai bordi della vasca con del nastro adesivo". Avrebbe poi fatto a pezzi il corpo con una sega. Nei due mesi successivi avrebbe tentato di mascherare l'odore con dei profumatori per ambiente e aprendo spesso le finestre: il cattivo odore però non è passato inosservato ai vicini.
La scoperta del cadavere
Rosa Fabbiano è la prima di tre figlie: era lei a prendersi cura della madre. È stata la figlia minore che vive a Trento e, preoccupata di non sentire la madre da tempo, sarebbe andata a Melzo per verificare le condizioni dell'84enne. Alla 47enne era stato raccontato proprio dalla sorella maggiore che la madre era stata trasferita in una Rsa. Non credendo alle sue parole, si era quindi recata a Melzo dove poi – accompagnata proprio da Rosa Fabbiano – ha fatto la macabra scoperta. La sorella maggiore avrebbe poi chiesto alla minore di essere accompagnata dai carabinieri: mentre erano in macchina, la prima sarebbe scesa dall'auto nel tentativo di scappare. Raggiunta dai carabinieri – che erano stati allertati – è stata portata in caserma, durante l'interrogatorio con gli inquirenti, la donna si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere.