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Lucia Cipriano, uccisa e fatta a pezzi dalla figlia Rosa Fabbiano: “Non era contenta della sua vita”

Sarebbe per una generale condizione di “insoddisfazione per la quotidianità” che nel maggio del 2022 Rosa Fabbiano, 59 anni, avrebbe ucciso e vissuto per due mesi con il cadavere martoriato della madre Lucia Cipriano nella sua casa di Melzo (Milano)
A cura di Francesca Del Boca
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La casa di Lucia Cipriano a Melzo (Milano)
La casa di Lucia Cipriano a Melzo (Milano)
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Il marito disabile, i problemi di salute, il rapporto non sempre facile con la sorella lontana, la madre ormai anziana da gestire in solitudine. Sarebbe per una generale condizione di "estremo disagio” e di "insoddisfazione per la propria vita quotidiana" che nel maggio del 2022 Rosa Fabbiano, 59 anni, avrebbe ucciso e vissuto per due mesi con il cadavere martoriato della madre Lucia Cipriano nella loro casa di Melzo, alle porte di Milano.

La Procura chiede 28 anni di reclusione per la figlia Rosa Fabbiano

Lo sostiene la stessa Procura che oggi chiede alla Corte d'Assise di Milano una pena di 28 anni di reclusione per la 59enne. Per la pm Elisa Calanducci, titolare delle indagini, la "povertà ideativa, emotiva e anche affettiva" di Fabbiano non sarebbe sufficiente "a mettere in dubbio che non fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti". La sentenza potrebbe arrivare già il prossimo 19 dicembre: le accuse, per la donna, sono di omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere.

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L'omicidio di Lucia Cipriano a Melzo

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, Rosa Fabbiano avrebbe ucciso la madre nel marzo del 2022: il cadavere dell'84enne, sezionato e bruciato, fu però ritrovato soltanto un paio di mesi dopo.

A scoprire il corpo è l'altra figlia Loredana, che dopo settimane di silenzio da parte della madre decide di mettersi in viaggio da Trento: la sorella Rosa, per farla stare tranquilla, le aveva raccontato di un "notevole peggioramento" delle condizioni della madre e di un falso ricovero al reparto psichiatrico dell'ospedale di Melegnano. L'anziana, in realtà, era morta da settimane.

"Ho fatto un disastro", dice Rosa quando la sorella entra in casa e scopre il corpo decomposto della madre nella vasca da bagno, coperto da un telo di cellophane. La donna, secondo quanto emergerà dall'autopsia, è morta per asfissia, soffocata da quella pesante copertura assicurata con metri e metri di nastro adesivo, e poi fatta a pezzi con una sega. Le finestre della casa sono tutte spalancate, per mandare via quell'odore ormai insostenibile.

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