Luca Ruffino era indagato prima di suicidarsi, ma il presidente di Visibilia non ne era a conoscenza
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Luca Ruffino, il presidente di Visibilia, era indagato dalla Procura della Repubblica di Milano quando avrebbe deciso di suicidarsi. Non era quindi soltanto la società che amministrava, precedentemente di proprietà dell'attuale ministra del Turismo Daniela Santanché, a essere finita al centro di uno scandalo, ma anche un'altra sua azienda era oggetto di approfondimenti da parte dell'autorità giudiziaria. Tuttavia l'imprenditore non ne sarebbe stato a conoscenza e, pertanto, al momento non è possibile in alcun modo ricondurre l'estremo gesto compiuto da Ruffino neanche a questa indagine.
L'indagine su Luca Ruffino
A carico di Ruffino era stato aperto un fascicolo per aggiotaggio già nel 2022, affidato alla sostituta procuratrice Giovanna Cavalleri e su cui indagava il Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza di Milano. L'indagine, secondo quando riferisce La Repubblica, sarebbe scaturita da una segnalazione di operazione sospetta proveniente dall'Unità di informazione della Banca d'Italia.
Al centro dell'inchiesta non ci sarebbe Visibilia Editore, di cui Ruffino aveva comprato ulteriori quote proprio poco prima di suicidarsi, ma la Sif Italia, una sua società specializzata nelle amministrazioni di condominio e presente su tutto il territorio italiano.
I sospetti di istigazione al suicidio
Questo ulteriore elemento sarà uno di quelli al vaglio delle sostitute procuratrici Daniela Bartolucci e Maria Giuseppina Gravina, che stanno tentato di capire se qualcuno possa aver indotto il suicidio di Ruffino. Ci sono, infatti, alcuni elementi che non hanno mai convinto gli inquirenti sulle cause di questo estremo gesto. E gli stessi figli dell'imprenditore definiscono la morte del padre "un evento inaspettato, imponderabile, che non trova collocazione in alcun contesto".