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L’ospedale non può aprire per mancanza di personale: salta l’accordo con gli infermieri dal Perù

L’ospedale di comunità di Morbegno, in provincia di Sondrio, non può aprire perché mancano gli infermieri. Regione Lombardia ha provato a stringere accordi con il Perù per assumerli da lì, ma l’accordo è saltato e la struttura resta inutilizzata.
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

L'ospedale di comunità di Morbegno, in provincia di Sondrio, è pronto per entrare in funzione ormai da oltre un anno, ma ancora mancano gli infermieri che ci possano lavorare. E l'apertura deve slittare nuovamente, dopo che è fallito anche il tentativo di reclutare il personale tramite specifici accordi con il Perù. Non essendoci professionisti a disposizione su tutto il territorio italiano, l'idea di Regione Lombardia era di farli arrivare dal Sud America, a confermare di come all'Italia servano più migranti contrariamente a quanto dicono alcune forze politiche. Ma ora anche questi sono venuti meno.

L'ospedale di Morbegno è pronto

Regione Lombardia aveva deciso di aprire presso il presidio ospedaliero territoriale di Morbegno un cosiddetto ospedale di comunità, ovvero quelle nuove strutture previste dalla riforma della sanità proposta da Letizia Moratti, quando era ancora lei l'assessora al welfare della prima giunta guidata da Attilio Fontana, che dovrebbero svolgere un ruolo intermedio fra le cure domiciliari e il ricovero in ospedale, per evitare di sovraffollare questi ultimi.

Grazie anche ai fondi del Pnrr la struttura è pronta e ben attrezzata, tanto che la stessa Moratti andò a Morbegno nell'aprile del 2022 per inaugurarla e presentarla alla stampa poco prima di decidere di rompere con Fontana e candidarsi autonomamente alla guida della Regione. Ma non appena i giornalisti sono usciti e i flash delle fotocamere si sono spenti, la struttura è stata richiusa  e così è rimasta da allora.

Non può aprire al pubblico per la totale mancanza di personale, soprattutto infermieristico. D'altronde, in un'intervista a Fanpage.it, il riconfermato presidente Fontana spiegava che il Pnrr ("che ci ha trasferito un miliardo e duecento milioni, che poi noi abbiamo integrato con altre risorse nostre") aveva dato la possibilità alla Regione di costruire le case e gli ospedali di comunità, che "senza quelle risorse sarebbero stati impossibili". Ma che c'è la "necessità di assunzioni di medici e dell’individuazione di forze professionali che oggi sono un po’ latitanti  e carenti".

Mancano ancora gli infermieri

Il problema, non solo a Morbegno, è che mancano le figure professionali da far lavorare all'interno di queste strutture. E anche quelle che sono ufficialmente aperte, non hanno medici e infermieri che ci lavorano e si presentano con interi corridoi di stante vuote. Un problema che va ben oltre i confini della Lombardia, ma che qui è accentuato dalla concorrenza privata che rende ancora meno competitiva che altrove l'offerta pubblica.

Per far fronte a questa carenza, l'idea era quella di andare ad assoldare il personale paramedico all'estero, oltre i confini europei: in Perù. Contravvenendo quindi alla propaganda di un'Italia al collasso a causa dell'arrivo dei migranti, si è tentato di favorire l'arrivo di professionisti qualificati dal Sud America per fra fronte alla mancanza di lavoratori italiani. Ma, dopo una lunga trattativa, alla fine anche questi sono venuti meno, non trovando evidentemente conveniente l'offerta.

A spiegarlo al quotidiano La provincia di Sondrio è il direttore del distretto socio sanitario di Morbegno, Lorenzo Grillo Della Berta: "La data di giugno per l’arrivo degli infermieri peruviani non è stata onorata, gli infermieri non erano più disponibili. L’accordo è saltato proprio quando sembrava ormai tutto concluso, hanno cambiato idea o hanno trovato altre soluzioni più vantaggiose".

"Il reparto c’è, manca la benzina per farlo partire", chiarisce Grillo Della Berta. E questo rischia di continuare a essere un problema sia per l'Ats che per la Regione, che già più volte hanno dovuto rinviare l'apertura dell'ospedale, ma soprattutto per i cittadini, che non possono usufruire di un servizio indispensabile.

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