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L’ospedale Niguarda e il Politecnico di Milano sperimentano BUDD-e, il robot per guidare i non vedenti

Sono in corso all’ospedale Niguarda di Milano i test su BUDD-e, il robot-guida per i non vedenti. Il dispositivo realizzato dal Politecnico garantirà sicurezza e autonomia all’interno della struttura.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagini dei test in corso all'ospedale Niguarda di Milano
Immagini dei test in corso all'ospedale Niguarda di Milano

L'ospedale Niguarda di Milano sta eseguendo i test di BUDD-e, un robot a guida autonoma realizzato dai ricercatori del Politecnico per agevolare gli spostamenti delle persone non vedenti e ipovedenti. Il progetto, che coinvolge anche il Consiglio regionale lombardo dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti ETS (Uici), è pensato in un primo momento per gli spazi strutturali, come appunto ospedali, ma anche centri sportivi, commerciali e musei. L'obiettivo, però, è di diventare un'opportunità in quelle situazioni in cui il bastone bianco o il cane guida rappresentano soluzioni problematiche.

Il collegamento utente-robot

Il progetto che ha portato alla creazione di BUDD-e (Blind-assistive autonomous droid device) è promosso e finanziato dal Politecnico di Milano, attraverso il programma Polisocial Award 2021. Il robot si muove seguendo le mappe dettagliate dell'area circostante che gli sono state fornite prima dell'attivazione. L'utente è collegato al dispositivo con un cavo flessibile che sfrutta la tecnologia ‘smart tether system‘.

Questo sistema permette al cavo di rimanere sempre in tensione, mantenendo così la distanza con l'utente costante. BUDD-e, poi, lo guida verso la destinazione prefissata evitando ostacoli lungo il cammino e adattandosi alla velocita di chi sta accompagnando.

I test e i punti su cui lavorare

Il robot-guida non è ancora disponibile per l'utilizzo da parte del pubblico, ma i test che si stanno svolgendo con la partecipazione di alcuni membri del gruppo di lavoro sull'autonomia, la mobilità e la vita indipendente dell'Uici stanno dando risultati positivi. Chi ha accettato a prendere parte alla sperimentazione ha potuto constatare l'autonomia che BUDD-e garantisce tra gli ambulatori e la sicurezza che può trasmettere.

I punti da migliorare ancora sono diversi, come ad esempio il fatto che il robot può percorrere solo tracciati prestabiliti e già memorizzati. Per il futuro impiego nella vita quotidiana si pensa anche alla creazione di un'app dedicata per la prenotazione del dispositivo.

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