Lorenzo Pacini, candidato Pd alle regionali: “Il problema della Lombardia? Salari troppo bassi”
"Il problema della Lombardia? I salari troppo bassi. La sinistra deve affrontare questo argomento". Ha le idee chiare Lorenzo Pacini, 26 anni, già assessore a Verde, Casa, Scuola e Politiche Giovanili al Municipio 1 milanese e segretario regionale dei Giovani Democratici di tutta la Lombardia. Nonché candidato all'interno delle liste del Partito Democratico per le prossime regionali del 12 e del 13 febbraio 2023, a sostegno dell'aspirante presidente di centrosinistra Piefrancesco Majorino.
Cosa è mancato nelle politiche giovanili all'interno della giunta Fontana?
Tutto. A partire dalla mancata copertura delle borse di studio previste dalla legge: Regione Lombardia finanzia infatti solo l'80 per cento delle borse, e il 20 grava sulle spalle dell'Università. E ancora la mancata tutela del lavoro giovanile, con l'abuso degli stage sottopagato a 500 euro al mese, se non di meno. Si dovrebbero prevedere norme per le aziende che agevolino la formazione e l'assunzione dei giovani, non il loro sfruttamento. Oppure la questione della casa: i giovani vanno via di casa tardissimo, anche in una regione come la nostra dove il lavoro certo non scarseggia. È mancata inoltre una previsione, un aiuto, un sostegno per i giovani sulla materia del trasporto pubblico: in Campania, ad esempio, il trasporto pubblico regionale under 26 è gratuito. Qui, invece, per i giovani non sono previsti sconti o agevolazioni. Per questo Majorino propone agevolazioni per il trasporto pubblico regionale dedicate agli under 26: io addirittura allargherei agli under 30.
A proposito del trasporto pubblico. Cosa dovrebbe fare Regione Lombardia, in merito?
La Regione non ha ideato nessuna politica che incentivasse il trasporto pubblico locale. Ha tagliato le corse, aumentato i prezzi dei biglietti del 5 per cento. Per non parlare dei continui ritardi e cancellazioni, i problemi di sicurezza sui vagoni… e i vertici di Trenord che continuano a negare. Regione Lombardia, da questo punto di vista, non è in grado di tutelare i propri lavoratori. Con lo stesso governo degli scorsi trent'anni, purtroppo, questo andazzo continuerà. E i pendolari continueranno a non essere ascoltati.
Invece per quanto riguarda la questione giovani e lavoro?
Il serio problema in questa regione è che i salari sono troppo bassi. Bisognerebbe iniziare a parlare di salari giusti, anche a sinistra. La Regione, come incentivo ai lavoratori giovani, potrebbe tagliare l'Irpef regionale. In Lombardia questa tassa, decisa dalla Regione, è altissima: 400 euro l'anno, su stipendi fino a 28mila euro. In Emilia-Romagna questo provvedimento esiste già, e garantisce 400 euro in più nelle tasche dei lavoratori.
Quali temi, in generale, dovrebbero essere al primo posto dell'agenda regionale lombarda?
La sanità. È fondamentale cercare di renderla più di prossimità, più capillare: il sistema dei medici a gettone è allucinante, così come i Pronto soccorso al collasso e le attese di ore e ore per le visite pediatriche. Poi ci sono i temi della casa, dell'ambiente e del lavoro. E infine un'ultima questione: quella della contraccezione gratuita in farmacia, a tutela dei giovani under 26.