Lorenzo Brenta, morto per un malore in autostrada. La moglie: “Noi due sull’asfalto, viva per miracolo”
La moglie abbracciata dietro e gli amici di una vita tutti intorno. Uno sciame di moto che ronza all'unisono sull'autostrada Milano-Bologna, direzione mare. Quando all'improvviso Lorenzo Brenta, ingegnere e imprenditore molto noto a Milano, perde il controllo del mezzo: forse è un malore che lo fa accasciare, e perdere pian piano la direzione. La moglie, da dietro, se ne accorge e tenta di impugnare il manubrio, per impedire che la moto sbandi. Niente da fare: la moto impatta contro il guardrail e i due finiscono sbalzati sull'asfalto, sdraiati a terra in mezzo alle automobili che sfrecciano.
La bontà degli sconosciuti
Un dramma che diventa però occasione di solidarietà da parte di amici e sconosciuti. Due tir si mettono subito di traverso, per impedire che i due vengano travolti. Così fanno anche i motociclisti che viaggiavano con la coppia, proteggendo i due amici con una catena di moto e chiamando i soccorsi.
Lorenzo non ce la fa, nonostante l'arrivo degli operatori del 118: il collasso è stato fatale. La moglie invece, grazie a questa rete di protezione, riesce a salvarsi. "Non mi stupirei se fosse stato lui, già in cielo, a tessere la regia di tutto quello che è successo dopo il suo malore in autostrada, per proteggermi", ha dichiarato poco dopo, al Corriere della Sera.
Viva per miracolo
Il gruppo era appena partito per il tradizionale viaggio estivo che Lorenzo Brenta organizzava in compagnia degli amici, conosciuti in giro per il mondo. Presenza fissa di sempre, da quarant'anni, la moglie Corinna. E oggi miracolosamente viva, dopo la tragedia. "In tanti hanno rischiato per aiutarci. Due camion e una macchina dei finanzieri si sono messi di traverso per evitare che ci investissero, a rischio di essere travolti loro stessi". Gli amici che subito corrono in aiuto, la polizia, i sanitari che in men che non si dica sono già lì sul posto. "Si è innescata una incredibile solidarietà, sembravamo circondati da angeli".
Una sensazione confortante, che riesce in piccolissima parte a mitigare il grande dolore della perdita. "Lorenzo, testardo come pochi, era intelligente. Mi coinvolgeva nelle sue passioni, la moto, il volo, la montagna, e in questo modo creava legami che il tempo non è mai riuscito ad allentare". E neanche la scomparsa.