Long Covid, Morena e gli altri malati che non guariscono: “In un anno sono invecchiata di 10”
“In un anno sono invecchiata di 10 anni. È stato un anno durissimo per tutti ma per noi non è ancora finita. Anzi, non si vede nemmeno la fine”. Morena Colombi è guarita dal Covid 15 mesi fa ma continua a avere sintomi che la debilitano gravemente. Ha fondato su Facebook il gruppo “Noi che il Covid lo abbiamo sconfitto. Sindrome Post Covid #LongCovid” che oggi conta più di 17.500 iscritti e che è diventata una delle piazze più importanti di confronto per chi continua ad avere i sintomi che vengono chiamati Long Covid. L’abbiamo intervistata per Fanpage.it.
Signora Colombi, partiamo dall’inizio. Quando comincia tutto?
Il 14 febbraio del 2020 mi ammalo di Covid. I sintomi sono i soliti: tosse, dolori, raffreddore, un po’ di febbre. Vado in pronto soccorso e mi trovano una polmonite interstiziale. Vengo ricoverata 3 giorni e mandata a casa. Il 17 e il 18 marzo ottengo i due tamponi consecutivi negativi.
E qui inizia un’altra storia…
Per lo Stato ero sana, guarita. Poi ho iniziato ad avere sintomi che non avevo: dolori, mal di testa, brividi di freddo. Vado dal medico di base ma lui mi dice “ormai sei guarita, sei negativa”, aspetto qualche giorno ma addirittura peggioro. Faccio fatica a respirare. Mi sveglio al mattino già stanca.
Da qui l’idea di aprire un gruppo su Facebook?
Avevo bisogno di confrontarmi, di vedere se c’erano altre persone nella mia stessa situazione. In pochi giorni arrivano 300/400 persone che manifestavano i miei stessi sintomi. Oggi siamo 17.500 ma sul Long Covid non è cambiato nulla.
Quali sono i sintomi?
Ho provato a fare un sondaggio con tutti gli iscritti che sono comunque un campione vasto. Non c’è un’età precisa, vanno dai 19 ai 70 anni e anche dal punto di vista geografico non si notano differenze. I sintomi sono stanchezza cronica, il più diffuso in assoluto, poi dolori muscolari, alcuni non hanno recuperato ancora il gusto e l’olfatto. Poi ci sono pericarditi che spuntano dopo 2 o 3 mesi, rush cutanei, problemi gastrointestinali. E poi il terribile brain fog, che è come se si attivasse un clic che ti spegnesse per qualche secondo il cervello.
Lei come sta?
Io ormai sono 15 mesi che sto così. Alcuni sintomi si sono attenuati e a volte ho la sensazione che ne arrivino di nuovi.
E a chi si è rivolta?
Purtroppo ci sono pochissimi centri che si occupano di Long Covid. Al Gemelli il professor Landi per ne sta occupando, poi ci sono piccoli centri come il Sacco a Milano che si è concentrato sulla parte pneumologica. I medici di base invece non sono per niente formati.
È mai stata trattata da malata immaginaria?
Certo, quasi tutti noi iscritti al gruppo. Per questo ci è utile confrontarci, per rendersi conto di non essere ipocondriaci. I sintomi sono reali. Ognuno di noi ha conoscenza del proprio corpo. Invecchi in un anno di 10 anni, non riesci più a riprenderti la vita. Io dopo 10 minuti che faccio la spesa in un centro commerciale vado in affanno e non riesco più a respirare.
Le ha creato problemi a livello lavorativo?
Certamente. C’è gente che ha addirittura perso il lavoro. Nella nostra condizione hai bisogno di giorni di malattia ma abbiamo una malattia che non è riconosciuta. Io nel 2020 ho accumulato 198 giorni di malattia, la mia azienda non mi ha mai creato problemi ma mettendomi nei loro panni capisco che sia un problema. E tra poco ci sarà lo sblocco dei licenziamenti.
Avete avuto risposte dalla politica?
Abbiamo mandato proposte e richieste a tutti, a Speranza, a Draghi, a Sileri, prima a Conte. Siamo consapevoli che il problema è grande perché noi siamo tanti. Noi chiediamo di essere seguiti, di poter andare da un medico formato, di poter fare tutti gli accertamenti con le giuste esenzioni.
Però il ministro Speranza ha parlato di esenzioni per il post Covid, no?
Sì, e noi l’abbiamo anche ringraziato, ma il ministro Speranza ha preso provvedimenti per gli ospedalizzati gravi. Fuori ne rimangono moltissimi. Tra l’altro l’esenzione esiste già, è la P01 che è stata creata proprio per le situazioni pandemiche. Basterebbe attivare quella su tutto il territorio nazionale.
Ha letto molte storie drammatiche?
Molte, moltissime, ogni giorno. Gente che perde il lavoro, ragazzi che non riescono a terminare il ciclo di studi. A me capita di salire in macchina e di piangere da sola, come una cretina. Abbiamo il terrore che questa condizione si cronicizzi e che non si torni più a essere completamente sani. Anche mio figlio capisce che non sono più la mamma che ero prima.
Crede che il Long Covid sarà un tema con cui il Paese dovrà fare i conti?
Credo che sia la quarta ondata.