Long Covid, il gastronomo che aiuta chi ha perso olfatto e gusto: “Senza odori perdiamo i ricordi”
Gli studiosi la chiamano sindrome da Long Covid: colpisce chi tecnicamente – alla prova del tampone – risulta aver superato la malattia dovuta al Coronavirus, ma continua a manifestare sintomi più o meno invalidanti. Tra questi figurano anche l'anosmia e l'ageusia, cioè la perdita dell'olfatto e del gusto. Difficile convivere con l'assenza di questi due sensi: ancora di più se servono per lavorare. È il caso di Michele Crippa, gastronomo brianzolo che insegna Scienze gastronomiche al Collegio Castelli di Saronno e che insieme a due colleghi, Novella Bagna e Gian Paolo Braceschi, adesso insegna a chi ha perso gusto e olfatto a causa del Covid a riacquistarli gradualmente.
Crippa ha perso gusto e olfatto a causa del Covid: li sta lentamente recuperando
Un percorso che lo stesso Crippa sta compiendo: il 17 marzo del 2020, alle 9.40 del mattino, mentre si stava preparando un caffè si è infatti accorto di non sentirne più né l'odore né il sapore. "Sapeva solo di acqua calda", racconta a Fanpage.it, che lo ha accompagnato in una giornata di "lezioni" a due persone – il suo studente Federico e l'impiegata Greta – che hanno sperimentato a causa del Covid la sgradevolissima sensazione di non sentire più odori e sapori.
Gli allenamenti sensoriali con le essenze aromatiche più riconosciute
Quelli che Crippa propone nel "Centro studi assaggiatori" sono degli "allenamenti sensoriali": fa sentire ai suoi allievi gli odori dei venti aromi maggiormente riconosciuti dalla popolazione italiana e li guida alla loro riscoperta. Le essenze aromatiche vengono coltivate dall'Ortofficina di Nova Milanese e poi messe a disposizione del centro. Il percorso di riabilitazione dello stesso Crippa è ancora all'inizio: a dicembre 2020 ha iniziato ad avvertire nuovamente qualche sentore, ma è incorso in altri problemi dovuti a danni neurologici come la "cacosmia" o fantosmia", cioè sentire odori sgradevoli o fantasma: l'aria, ad esempio, per Crippa "sapeva di cavolo cotto".
Il gastronomo: Perdere un profumo significa perdere emozioni e ricordi
Anche se adesso è appena al 20 per cento circa delle sue capacità olfattive pre-Covid, l'opera di Michele Crippa è fondamentale per le persone che si rivolgono a lui. E il motivo lo riassume bene: "L'odore è tutto, l'olfatto insieme alla vista è uno di quei sensi che è direttamente collegato al nostro cervello, al nostro ipotalamo e soprattutto alla sfera delle nostre memorie emotive. Perdere un profumo – spiega il gastronomo – perdere il senso dell'olfatto significa anche perdere emozioni e perdere ricordi".
(Intervista e servizio video a cura di Simone Giancristofaro)