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Omicidio Sharon Verzeni

L’omicidio di Sharon Verzeni non c’entra nulla con Yara Gambirasio: la smentita dell’avvocato di Bossetti

Moussa Sangare può avere già ucciso? È un accertamento che, seppur improbabile, gli inquirenti proveranno comunque a vagliare. La procuratrice di Bergamo: “Sharon si è trovata nel posto sbagliato. Ma faremo le necessarie comparazioni con il Dna che abbiamo”
A cura di Francesca Del Boca
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Un'ipotesi evidentemente assurda. E che si è confermata tale nel giro di pochissimo tempo. È quella riportata dal settimanale Giallo, secondo cui Claudio Salvagni, avvocato difensore di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, avrebbe chiesto alla Procura di verificare se Moussa Sangare, reo-confesso dell’omicidio di Sharon Verzeni, possa avere un legame con il delitto della tredicenne uccisa nel 2011 a Brembate (Bergamo).

Ipotesi subito smentita dal diretto interessato, che ha negato di aver avanzato richieste ufficiali in questa direzione: “Ogni approfondimento è sempre positivo, ma non ho chiesto nessun esame sul Dna che non sia quello di Ignoto 1”. Ma che Moussa Sangare possa avere già ucciso è un accertamento che, seppur improbabile, gli inquirenti proveranno comunque a vagliare al solo scopo di non lasciare nulla di intentato. "Sharon si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Faremo però le necessarie comparazioni con il Dna che abbiamo a disposizione", sono state le parole della procuratrice di Bergamo Cristina Rota.

E se è impossibile che il 30enne di Suisio possa essere la mano che ben 13 anni fa ha commesso il delitto di Yara Gambirasio (per cui, a seguito di lunghissime indagini e tre gradi di giudizio, già si trova in carcere Massimo Bossetti), gli inquirenti escludono anche che Sangare possa avere a che fare con gli omicidi di Gianna Del Gaudio e di Daniela Roveri, avvenuti nel 2016 e tuttora irrisolti. "Non crediamo per ora ci sia un legame con questi due crimini, ma si faranno tutti i controlli del caso", sempre la procuratrice.

Sangare, del resto, ha dichiarato di non aver mai tolto la vita a nessuno prima del 30 luglio scorso, quando aggirandosi in bicicletta per le strade di Terno d'Isola ha deciso di scagliarsi su una ragazza che passeggiava da sola, ascoltando la musica con le cuffiette e guardando il cielo. Era peggiorato negli ultimi anni, tagliando i legami con la famiglia d'origine dopo una denuncia per maltrattamenti e rinchiudendosi in un appartamento occupato, perso in giornate di droga e nullafacenza mentre nella vita di prima c'erano gli amici, la scuola, i provini di X Factor, l'amore per la musica, i viaggi all'estero. Fino all'estate del 2024.

(“In merito alle dichiarazioni dell’avvocato Claudio Salvagni, Giallo conferma quanto pubblicato e che le parole dell’avvocato Claudio Salvagni dette alla giornalista Rita Cavallaro sono state riportate con precisione ed esattezza”, fanno sapere da Cairo Editore Comunicazione).

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