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Omicidio Sharon Verzeni

L’omicidio di Sharon Verzeni, la storia del delitto senza killer: cosa è successo la notte del 30 luglio

Dopo più di tre settimane ancora non ha un nome l’assassino di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni che nella notte del 30 luglio è stata accoltellata a morte mentre passeggiava per le strade di Terno d’Isola (Bergamo). L’ipotesi dell’appuntamento notturno, il rapporto con il compagno e le immagini delle telecamere.
A cura di Francesca Del Boca
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Un omicidio ancora senza nome. Dopo più di tre settimane gli inquirenti brancolano nel buio, lo stesso che ha inghiottito l'assassino di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni che nella notte del 30 luglio è stata accoltellata a morte mentre passeggiava per le strade di Terno d'Isola (Bergamo): quattro sono stati i fendenti fatali, assestati in serie tra il torace e la schiena.

Il compagno Sergio Ruocco, in quelle ore, sarebbe stato in casa a dormire: le telecamere puntate sulla villetta che i due condividevano nel paesino della bergamasca riprendono solo Sharon che si chiude il portone alle spalle, intorno a mezzanotte, e nulla più. La giovane donna, secondo quanto riportato dai familiari, aveva l'abitudine di passeggiare dopo cena per perdere qualche chilo, in vista delle imminenti nozze previste per il 2025. "Ma non era mai uscita così tardi", concordano i genitori di lei e lo stesso fidanzato, recentemente interrogati come persone informate sui fatti insieme ai due fratelli e alla famiglia Ruocco.

La passeggiata serale, l’aggressione e la telefonata al 112

La scena del crimine in via Castegnate a Terno d'Isola (Bergamo)
La scena del crimine in via Castegnate a Terno d'Isola (Bergamo)

Stando a quanto emerso finora, la barista sarebbe uscita di casa intorno alla mezzanotte tra il 29 e il 30 luglio scorso. Sharon, in quasi un'ora, percorre solo poche decine di metri. Gli abitanti di via Castegnate, dove avviene l'aggressione, sentono le urla della giovane solo quando ormai è ferita, aggrappata alla cancellata di un condominio mentre chiama al telefono i soccorsi. "Aiuto, mi hanno accoltellato", spiega in linea con il 112. Morirà pochi istanti dopo, durante il trasporto in ospedale, per la gravità delle ferite riportate.

Le testimonianze dei passanti

L'aggressore armato di coltello, in questi minuti di concitazione, ha tutto il tempo di fuggire indisturbato. Nessuno vede niente, nessuno sente niente: solo una coppia di fidanzati di passaggio nei dintorni accorrerà, attirato dalle urla, per cercare di aiutare Sharon ormai in fin di vita. L'unico testimone presente, un residente affacciato al balcone a fumare, non si sarebbe accorto di niente. Delle 50 telecamere sparse per il piccolo paese della bergamasca, purtroppo, nessuna scruta verso il luogo dell'omicidio. L'assassino era a conoscenza di questo fatto, e per questo ha deciso di entrare in azione proprio in quel punto?

Il legame con il compagno Sergio Ruocco

Sharon Verzeni e Sergio Ruocco
Sharon Verzeni e Sergio Ruocco

I primi sospetti, naturalmente, si concentrano sul compagno Sergio Ruocco. 38 anni, idraulico, sta insieme a Sharon da oltre 13 anni e per i Verzeni è ormai uno di famiglia: i due stanno pianificando il loro matrimonio, previsto per l'estate del 2025, e frequentano il corso per fidanzati della parrocchia di Terno d'Isola. "Sergio è un uomo molto chiuso, non parla facilmente. Anche Sharon era così", ha raccontato la mamma del 38enne, già sentito due volte dai carabinieri.

"Sono tranquillo, farò tutto quello che posso per aiutare chi indaga", ha dichiarato intanto lui, che nei gironi successivi all'omicidio si è trasferito a casa dei genitori di Sharon. "Mi manca tutto di lei. Se l'avessi saputo non l'avrei fatta uscire a quell'ora". Ruocco racconta infatti agli inquirenti di essere rincasato e di essere andato a letto prima che Sharon uscisse: le telecamere, per il momento, confermerebbero la sua versione.

I primi risultati dell’autopsia: le coltellate fatali

Secondo quanto emerso dall'autopsia, intanto, l'assassino avrebbe utilizzato un pugnale o più probabilmente un grosso coltello da cucina a lama unica. Le coltellate sono state quattro, in serie e sferrate con grande rapidità e mano ferma: la prima al petto e le ultime tre alle spalle, come se Sharon avesse cercato di fuggire. Una modalità che fa sempre di più pensare all‘azione mirata, all'agguato teso appositamente alla giovane barista di Terno d'Isola.

Le indagini e le immagini delle telecamere in strada

Sono in tanti, infatti, a chiedersi come mai Sharon fosse uscita di casa così tardi e in completa solitudine, percorrendo solo pochi metri in un'ora. Difficile, insomma, pensare alla camminata dietetica. Soprattutto dal momento che il cellulare di Sharon, secondo quanto emerso finora, in quei minuti avrebbe generato parecchio traffico. Da qui l'ipotesi che la barista potesse essersi presentata a un appuntamento notturno, cadendo sfortunatamente in una trappola. 

Le immagini delle telecamere presenti in zona, del resto, non offrono per ora un grande aiuto. Gli occhi elettronici avrebbero ripreso una ventina di sagome sfuocate, ancora da identificare con precisione. Ad attirare l'attenzione degli inquirenti, in particolare, sarebbe una persona in bicicletta.

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