L’omicida di Charlotte Angie ha continuato a postare ricette di cucina col suo cadavere in freeezer
Dice di averla uccisa "in un raptus", giustificazione che accomuna la maggior parte dei femminicidi. Eppure Davide Fontana, 43enne bancario e food blogger, assassino reo confesso della 26enne Carol Angie Maltesi, negli ultimi mesi ha dimostrato notevole freddezza e lucidità. La stessa che rivendicava nella biografia sul suo blog di cucina: "Nato a Milano in Aprile, ariete atipico, calmo e razionale ma testardo e determinato a raggiungere gli obiettivi prefissati". Per almeno un mese dopo aver ucciso Carol, conosciuta sul web e nel mondo dei film hard col nome d'arte di Charlotte Angie, averla fatta a pezzi e averne conservato il cadavere sezionato nel freezer della casa della ragazza a Rescaldina, nel Milanese, il 43enne ha continuato a pubblicare come se nulla fosse accaduto ricette di cucina e recensioni di ristoranti sui suoi spazi social, da Instagram al blog.
Un elemento che, letto alla luce di quanto sta emergendo in queste ore, fa accapponare la pelle: "Come faceva a pubblicare queste ricette dopo aver ucciso una persona, io sono senza parole", scrive un utente sotto all'ultima ricetta pubblicata lo scorso 28 febbraio su Instagram. Ma che in realtà si spiega perfettamente se analizzato alla luce della doppia vita che l'uomo ha vissuto in questi mesi – il delitto risalirebbe alla fine di gennaio, la scoperta del cadavere fatto a pezzi alla fine di marzo -, nei quali si sarebbe finto più volte Charlotte rispondendo col suo telefonino agli sparuti messaggi che i conoscenti della giovane le hanno inviato (senza mai chiamarla al telefono in due mesi).
Fontana aveva cercato di far finta di nulla, ma alla fine si è tradito: probabilmente sentendo che il cerchio attorno a lui si stava stringendo si è recato dai carabinieri per denunciare la scomparsa della sua "amica" – i due avevano avuto anche una relazione – e dicendo loro che Charlotte voleva abbandonare il porno. La stessa risposta che aveva dato, sotto le mentite spoglie della ragazza, a un giornalista della testata locale "Bsnews" che l'aveva contattato (sul numero della giovane) per verificare una segnalazione arrivata probabilmente da uno dei tanti fan di Charlotte dopo la scoperta del suo cadavere nel Bresciano. Ma la 26enne non aveva mai rinnegato il fatto di aver scelto la strada del porno, intrapresa nel 2021 dopo un impiego come commessa: e questo dettaglio di cui i carabinieri erano a conoscenza grazie alle chat inviategli dai giornalisti è stato determinante per il fermo del 43enne, poi crollato nell'interrogatorio.