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Lombardia zona rossa da domenica 17 gennaio: ecco come cambiano le regole con il nuovo Dpcm

Cambia ancora il colore della Lombardia, diventata zona rossa con l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. Da domenica 17 gennaio cambiano di conseguenza anche le regole per i cittadini, codificate dall’ultimo Dpcm. Chiudono i negozi che vendono beni non essenziali, restano chiuse le scuole superiori. Per i bar divieto di asporto dalle 18. Ecco tutte le nuove regole.
A cura di Filippo M. Capra
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La Lombardia, come anticipato dal presidente della Regione Attilio Fontana, è in zona rossa. Assieme ai dati forniti dal monitoraggio del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità (con l'indice Rt che in Lombardia è pari a 1,38, rischio alto), è arrivata anche l'approvazione del nuovo Dpcm, che segue quella del decreto legge che aveva aggiunto una nuova colorazione, la zona bianca, alla suddivisione delle regioni italiane. Con l'ultimo Dpcm l'esecutivo introduce ulteriori restrizioni valide dal 16 gennaio al 5 marzo: tra le altre cose i bar non potranno più operare la vendita ad asporto a partire dalle 18, mentre sarà loro consentito proseguire con la consegna a domicilio senza limiti d'orario.

Lombardia in zona rossa, come cambiano gli spostamenti

L'ordinanza che sarà firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza determinerà l'ingresso della Lombardia in zona rossa a partire da domenica 17 gennaio. Con l'ingresso della Lombardia in zona rossa il quadro delle restrizioni regionali subirà un ulteriore cambiamento. Muteranno, dunque, le regole a cui i cittadini dovranno sottostare, sia per gli spostamenti che per le aperture e le chiusure dei locali e dei negozi. Per quanto riguarda i primi, non sarà più concesso muoversi liberamente nemmeno all'interno del proprio comune se non per comprovate esigenze di salute o di lavoro o altre necessità che dovranno essere giustificate con un'autocertificazione. Resterà però concesso lo spostamento verso casa di amici o parenti una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (minori di 14 anni e disabili a carico esclusi). Vietati invece gli spostamenti regionali e interregionali e tutti i movimenti dalle 22 alle 5 per via del coprifuoco nazionale, a meno che non si disponga di motivazioni quali salute o lavoro che giustifichino la lontananza da casa.

Le regole per negozi, bar e ristoranti

Saracinesche abbassate nuovamente per tutti i negozi che non vendono beni di prima necessità. Dovranno restare poi chiusi al pubblico ancora anche bar e ristoranti, che potranno comunque svolgere l'attività di vendita con l'asporto e la consegna a domicilio. Per i primi, come anticipato, l'asporto dovrà necessariamente cessare alle ore 18, per i secondi invece potrà proseguire fino alle 22. La consegna a domicilio invece non avrà limiti di orario. Resteranno infine chiusi ancora anche cinema, teatri e musei, che riaprono solo nelle zone gialle e nei giorni feriali.

Scuole superiori restano chiuse: dad al 100 per cento

Con la zona rossa resteranno chiuse anche le scuole superiori, che in Lombardia per effetto di una sospensiva del Tar avrebbero dovuto riaprire lunedì 18 gennaio (al 50 per cento della presenza). Come confermato da Fontana, lunedì gli studenti delle superiori, che proprio oggi avevano protestato in diversi licei milanesi, non torneranno in classe e proseguiranno con la didattica a distanza al 100 per cento.

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