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Lombardia in zona rossa, Fontana parla con Speranza: “Punizione che non meritiamo”

La Lombardia si appresta a diventare zona rossa: “Ho appena parlato con il ministro Speranza – ha detto questa mattina il presidente della Regione Attilio Fontana -, è una punizione che la Lombardia non si merita”. Fontana ha poi aggiunto che il ministro della Salute “ha detto che farà fare ancora dei controlli”. L’indice di contagio Rt in regione è superiore a 1,25.
A cura di Francesco Loiacono
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Arriva un'altra conferma, a questo punto definitiva, del fatto che la Lombardia si avvii a diventare zona rossa col monitoraggio della Cabina di regia in programma oggi. A fornirla è stato direttamente il presidente della Regione, Attilio Fontana, che a margine di un evento che si è tenuto questa mattina a Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza, ha detto di aver avuto una conversazione telefonica col ministro della Salute Roberto Speranza: "Ho appena parlato con il ministro Speranza – ha detto il governatore leghista -, è una punizione che la Lombardia non si merita. Mi ha detto che farà fare ancora dei controlli". Non c'è più quindi alcuna possibilità che la Lombardia possa restare nella fascia arancione di rischio, in cui si trova dallo scorso lunedì. I parametri relativi all'epidemia di Covid-19, che lo stesso Fontana aveva detto essere peggiorati, determineranno l'inserimento nella fascia di rischio più alta: dalla bozza del documento dell'Istituto superiore di sanità è emerso come l'indice di contagio Rt in Lombardia sia superiore a 1,25, valore che determina la zona rossa. Fontana ha però fatto presente al ministro "che c’è qualcosa che non funziona nei conti, come vengono fatti e nella determinazione dei parametri". "Oggettivamente siamo in una fase in cui stiamo migliorando i numeri eppure c’è il rischio che si entri in zona rossa – ha detto Fontana a margine dell'evento, secondo quanto riporta il "Corriere della sera" -. I cittadini si sono comportati tutti molto bene e sinceramente la zona rossa è estremamente penalizzante".

Cosa cambierà con la zona rossa

L'inserimento nella zona rossa determinerà nuove restrizioni che entreranno in vigore con l'ordinanza del ministro Speranza. Resteranno chiusi i negozi che non vendono generi alimentari o beni non essenziali (eccezioni per farmacie, parafarmacie, tabacchi ed edicole, ma anche per parrucchieri), e non ci si potrà spostare neanche all'interno del proprio comune, a meno di comprovate esigenze lavorative o di salute e con autocertificazione. L'ultimo decreto del governo ha prorogato le deroghe per andare a trovare parenti o amici: nella zona rossa lo si potrà fare una volta al giorno, tra le 5 e le 22 (orario dopo cui scatta il coprifuoco), nell'ambito dei confini comunali e per massimo due persone oltre il nucleo famigliare che si va a trovare. Le due persone potranno portare con sé minori di 14 anni o disabili a carico. Bar e ristoranti resteranno chiusi e potranno lavorare solo con l'asporto o il domicilio: per i bar, però, il nuovo Dpcm approvato in giornata ha introdotto il divieto di asporto a partire dalle 18. Chiusure confermate anche per teatri, musei (che aprono nei giorni feriali ma solo in zona gialla) e cinema: didattica a distanza al 100 per cento per gli studenti delle superiori, che speravano di tornare in classe a partire da lunedì 18 gennaio.

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