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Lombardia a rischio zona rossa, le stime: terapie intensive verso quota 700 in una settimana

L’incidenza dei casi e la percentuale di occupazione dei posti letto ordinari e in terapia intensiva sono oltre il livello di guardia in Lombardia, sempre più proiettata verso la zona rossa. A preoccupare sono soprattutto le proiezioni: Agenas stima un rapido incremento degli infetti e dei ricoveri in terapia intensiva nel giro di una settimana.
A cura di Francesco Loiacono
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I dati sull'epidemia di Coronavirus in Lombardia continuano ad essere preoccupanti. A dirlo lo stesso presidente Attilio Fontana, che commentando la situazione oggi a un anno dal lockdown nazionale dello scorso marzo ha affermato: "Da una settimana, soprattutto a causa delle varianti, siamo entrati in quella che è definita come ‘terza ondata’. I dati ospedalieri sono in netta crescita e purtroppo le chiusure sono ancora necessarie per contrastare l'espansione del virus, ma non è la stessa situazione di un anno fa".

Il confronto: dati ospedalieri peggiori rispetto a un anno fa

Nessuno si augura che la situazione torni ad essere quella di un anno fa, quando i ricoveri in terapia intensiva in Lombardia superarono i 1300 e quelli nei reparti ordinari arrivarono a oltre 12mila. Ma un rapido confronto rispetto al 9 marzo del 2020 mostra come in realtà i dati ospedalieri di adesso, stante il grande incremento di tamponi rispetto ad allora, sono già più alti. Un anno fa i ricoveri in ospedale erano 2.802, e le persone in terapia intensiva 440. Oggi in Lombardia ci sono 5200 ricoverati nei reparti Covid ordinari e 597 in terapia intensiva.

La Lombardia ha evitato finora la zona rossa

La Lombardia è in zona "arancione rafforzato" e la scorsa settimana ha evitato la zona rossa. Ma il prossimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e della Cabina di regia potrebbe inserire la regione nella massima fascia di rischio, con le ulteriori restrizioni per quanto riguarda i negozi (con la chiusura di quelli non essenziali) e gli spostamenti, vietati anche all'interno del proprio comune se non per ragioni di necessità. Mentre il Cts nazionale e il governo studiano nuove misure per tutta Italia – si parla di lockdown nel fine settimana e di coprifuoco anticipato – c'è già un dato che certifica come la Lombardia possa essere considerata già zona rossa: si tratta dell'incidenza di casi su 100mila abitanti. Il parametro, inserito nell'ultimo Dpcm del presidente Mario Draghi, consente di chiudere le scuole nei territori dove l'incidenza settimanale è superiore a 250 casi su 100mila abitanti, ma si pensa di estendere il criterio anche per decretare vere e proprie zone rosse, con chiusura dei negozi e divieto di spostamenti.

Incidenza e attualmente positivi sono in aumento

In Lombardia sono già 7 su 12 le province che, da un'analisi condotta da Fanpage.it sulla base dei dati giornalieri di Ministero della Salute e Regione Lombardia, presentano un'incidenza da "zona rossa": Brescia (dove la situazione è più preoccupante), Como, Cremona, Lecco, Mantova, Monza e Brianza e Pavia. Ma anche in quei territori, come Milano, dove il dato si mantiene lievemente al di sotto della soglia di guardia, vi sono alcuni quartieri che la superano. A livello regionale il dato supera i 300 casi per 100mila abitanti, oltre dunque la soglia d'allarme. E le proiezioni degli esperti non rassicurano, anzi. Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, stima che entro 7 giorni il numero degli attualmente positivi in Lombardia potrà sfiorare quota 100mila, contro gli attuali 80.100.

Proiezione infetti in Lombardia - Stime Agenas
Proiezione infetti in Lombardia – Stime Agenas

Le stime di Agenas: 700 pazienti in terapia intensiva entro il 15 marzo

Un altro dato che preoccupa è quello relativo ai ricoveri. La situazione attuale è già molto seria: la percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ieri è arrivata al 42 per cento (12 per cento in più rispetto alla soglia critica individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020), mentre l'occupazione dei posti in area definita non critica è del 45 per cento, il 5 per cento in più rispetto alla soglia. Ma anche in questo caso a preoccupare perfino di più sono le stime: secondo l'Agenas nel giro di una settimana, entro il 15 marzo, i ricoveri in terapia intensiva potrebbero avvicinarsi a quota 700. Dalla Regione Lombardia al momento non risultano allo studio ulteriori provvedimenti restrittivi per le province più colpite: si aspetta dunque la decisione della Cabina di regia e del governo di venerdì prossimo, sperando che basti ad arginare la terza ondata della pandemia.

Proiezioni terapie intensive in Lombardia - Agenas
Proiezioni terapie intensive in Lombardia – Agenas
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