video suggerito
video suggerito

Lombardia, truffa alla Regione sull’acquisto di protesi: il gruppo San Donato restituirà 22 milioni

Il gruppo San Donato restituirà ventidue milioni di euro a Regione Lombardia nell’ambito della vicenda giudiziaria relativa alla truffa per l’acquisto di endoprotesi. Il risarcimento è stato indicato dai legali del gruppo nell’istanza di patteggiamento per un’altra vicenda giudiziaria: la truffa per l’acquisto di farmaci sempre ai danni di Regione. Per questa, il gruppo ha restituito già dieci milioni di euro.
A cura di Ilaria Quattrone
117 CONDIVISIONI
Immagine

Il gruppo San Donato restituirà a Regione Lombardia 22 milioni per le endoprotesi: è quanto hanno scritto i legali nell'istanza di patteggiamento al giudice delle udienze preliminari. Il gruppo è coinvolto in due vicende giudiziarie: una relativa a una truffa per l'acquisto di endoprotesi e un'altra sempre per una truffa sull'acquisto di farmaci. Proprio su quest'ultima ieri, martedì 26 gennaio, si è svolta l'udienza davanti al gup. E nell'istanza i legali hanno scelto di inserire anche il risarcimento per le protesi.

La truffa sull'acquisto di protesi

Sulla questione delle protesi lo scorso 10 dicembre il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza aveva eseguito un sequestro di 35 milioni di euro. Secondo l'accusa, sarebbero state acquistate protesi a prezzi convenienti. Sarebbe poi stato richiesto un rimborso"gonfiato" rispetto ai costi realmente sostenuti. In particolare non sarebbero state sottratte "le note di credito ricevute dalle case farmaceutiche" in cui sarebbe stato riconosciuto uno sconto sul prezzo. E mentre ieri si discuteva la truffa sui farmaci, stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera", i legali nell'istanza hanno scritto che saranno restituiti altri 22 milioni alla Regione per le protesi. Questi si sommano ai dieci milioni già restituiti per i farmaci.

La truffa sull'acquisto di farmaci

Oltre alla truffa sulle protesi, il Gruppo è accusato anche di truffa aggravata per i rimborsi avvenuti dal 2013 al 2018 sui farmaci. In questo caso a finire nella bufera giudiziaria non è solo il Policlinico San Donato, ma anche l'Ospedale San Raffaele, l'Istituto Ortopedico Galeazzi, gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi e gli Istituti Ospedalieri Bresciani. Il meccanismo utilizzato sarebbe lo stesso di quello usato per l'acquisto di protesi. E proprio per la vicenda farmaci, lo scorso anno erano stati posti agli arresti domiciliari il capo uffici acquisti e un consulente del gruppo ospedaliero San Donato.

117 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views