Lombardia, tamponi a studenti, l’appello di Gallera ai pediatri: “Valutazione attenta non eccessiva”
Salgono a 90 le classi in quarantena in Lombardia, in seguito alla positività al Covid di uno degli studenti. Un numero piuttosto alto che sta segnando una crescita costante da quando le scuole hanno riaperto gli studenti lo scorso 14 settembre: finora la percentuale di studenti positivi si è attestata all'1,45 per cento ma sembra che il numero di tamponi richiesti sia in aumento così come le successive diagnosi di positività.
Dati che rischiano di complicare l'andamento scolastico di molti studenti così come quello lavorativo di tanti genitori. Regione Lombardia per evitare i temuti "blocchi" preannunciati da pediatri e insegnanti ha istituito un canale preferenziale proprio per studenti e insegnanti con tamponi veloci. Sul tema è intervenuto anche l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, che ha chiesto ai pediatri lombardi "una valutazione attenta" per evitare che vengano chiesti troppi tamponi. Anche nel caso delle diagnosi veloci infatti è il pediatra a decidere se e quando richiedere alle Ats locali il tampone in caso di comparsa di sintomi denunciata dai genitori.
"È il medico che in scienza e coscienza deve decidere cosa fare, non c'è una linea guida che può imporre un comportamento e quindi tutto sta nel senso di responsabilità del pediatra – le parole dell'assessore Gallera – noi stiamo facendo di tutto per rendere il più fluido possibile l'accesso ai tamponi e il più veloce possibile processarli. Abbiamo fatto una gara, che scade il 28 settembre, anche per i test anti-genici rapidi, insieme a Veneto, Lazio ed Emilia. Abbiamo ordinato 1,2 milioni di test anti-genici per la scuola e speriamo di avere i primi a inizio ottobre. Tutto questo però ha un senso ed è compatibile con numeri che rispondono ai bisogni veri".