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Lombardia, rischio zona rossa: domani il monitoraggio della Cabina di regia

C’è attesa in Lombardia per il monitoraggio di domani della Cabina di regia che dovrebbe definire la nuova suddivisione delle regioni nelle diverse fasce di rischio. La situazione epidemiologica in Lombardia già una settimana fa era al limite tra zona arancione e zona rossa, e alcuni parametri sono peggiorati: si profila dunque l’inserimento nella fascia di rischio più elevato, che comporterà restrizioni per altro inasprite dal nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo.
A cura di Francesco Loiacono
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Il "giorno del giudizio" per la Lombardia si avvicina. Domani, venerdì 15 gennaio, si terrà la consueta riunione della Cabina di regia in cui verranno presentati i dati dell'ultimo monitoraggio del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità relativo all'andamento dell'epidemia di Covid-19 nel nostro Paese. Per la Lombardia, che la settimana scorsa era finita in zona arancione, a un passo dalla zona rossa, si profila l'inserimento nella fascia di rischio più alta. A determinare il conseguente inasprimento delle restrizioni, che per altro saranno ulteriormente irrigidite dal governo in alcuni aspetti, potrebbe essere il peggioramento dell'indice Rt, che la scorsa settimana era pari a 1,27 (ma col valore inferiore dell'intervallo a 1,24), ma anche il peggioramento di altri parametri che vengono monitorati dagli esperti per determinare il livello di rischio: tra questi il numero di ricoveri, che in Lombardia da giorni, anche se con numeri diversi, continua ad aumentare nei reparti Covid degli ospedali (ieri il saldo è stato di 10 pazienti in più, per un totale di 3.651 persone ricoverate).

Il nuovo Dpcm dovrebbe arrivare tra stasera e domani

Se la Lombardia dovesse diventare zona rossa si troverebbe a sperimentare le nuove restrizioni che sono state anticipate ai presidenti delle regioni dal ministro della Salute Roberto Speranza, nel corso di una riunione che si è tenuta oggi. Si tratta delle norme contenute nel decreto legge approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri (con limitazioni agli spostamenti tra regioni anche in fascia gialla fino al 15 febbraio e con visite a parenti e amici consentite una sola volta al giorno ma solo entro i confini comunali in fascia arancione e rossa) e di quelle contenute nel nuovo Dpcm, la cui bozza in serata sarà inviata alle Regioni e che dovrebbe essere approvato domattina. Le nuove norme saranno in vigore da sabato 16 gennaio al 5 marzo: saranno confermate le nuove soglie di Rt per le diverse fasce (si passa alla zona arancione con Rt superiore a 1, in zona rossa con Rt superiore a 1,25), sarà confermato il divieto di asporto per i soli bar a partire dalle 18, e resteranno ancora chiuse palestre, piscine e cinema. In zona rossa resteranno chiusi anche i negozi di generi non "essenziali" (come ad esempio alimentari, farmacie, oltre a tabacchi ed edicole).

In zona rossa resteranno chiuse le scuole superiori

La Lombardia, considerando la sua situazione epidemiologica, non potrà sicuramente aspirare alla nuova "area bianca", prevista dal decreto legge di ieri: è una fascia in cui si collocheranno le Regioni con uno scenario di "tipo 1", un livello di rischio "basso" e un'incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti, dove in sostanza si recupererà una sorta di normalità: non varranno più le restrizioni previste per le zone gialle, arancioni e rosse e potranno riaprire palestre e piscine, teatri, cinema, e anche bar e ristoranti alla sera. Purtroppo al momento è solo un'ipotesi lontana per la Lombardia, che ondeggia invece tra l'arancione e il rosso. L'inserimento della Lombardia nella zona rossa comporterebbe tra l'altro la chiusura delle scuole medie e superiori, con didattica a distanza al 100 per cento. Una soluzione che sicuramente non farà contenti gli studenti che negli scorsi giorni hanno protestato contro la dad, ma che risolverebbe la situazione di caos che si è determinata in regione: il Tar ha infatti sospeso l'ordinanza con cui la Lombardia aveva prorogato al 25 gennaio il rientro in classe per il 50 per cento degli studenti, e di conseguenza se la regione dovesse rimanere zona arancione da lunedì 18 si potrebbe tornare alle lezioni in presenza. Con la zona rossa, però, si proseguirà con la dad al 100 per cento fino a quando la situazione epidemiologica non dovesse migliorare.

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