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Covid 19

Lombardia resta in zona gialla: l’indice di contagio rimane sotto 1

Resta la zona gialla in Lombardia: questo perché nell’ultimo monitoraggio la Lombardia risulta aver registrato un l’indice di contagio pari al 0,97. I lombardi dovranno così continuare a seguire le stesse regole di questi giorni: gli spostamenti saranno liberi dalle 5 alle 22 all’interno. Porte ancora aperte di bar e ristoranti che potranno accogliere i clienti però fino alle 18. Ecco tutti le altre regole da zona gialla.
A cura di Giorgia Venturini
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La Lombardia resta in zona gialla. Questa la decisione del ministro della Salute Roberto Speranza. Fino al 5 marzo, dunque, resteranno le stesse regole delle ultime due settimane: questo perché nell'ultimo monitoraggio la Lombardia risulta aver registrato un l'indice di contagio pari al 0,97. Nonostante la riconferma della fascia di colore con minori restrizioni, la vicepresidente della Regione Lombardia, Letizia Moratti, in vista del weekend invita alla massima prudenza: "Non allentiamo l'attenzione. Comportamenti rigorosi e ispirati al senso civico devono sempre essere una priorità anche in un momento dove c'è voglia di socialità e di riprendere in mano la nostra vita".

Permessi gli spostamenti

I cittadini lombardi potranno quindi continuare a spostarsi senza limitazioni all'interno di tutta la regione. Potranno lasciare il proprio Comune senza necessitare dell'autocertificazione dalle 5 alle 22: resterà infatti ancora in vigore il coprifuoco notturno. Non saranno però possibili gli spostamenti verso altre regioni, nemmeno se dello stesso colore. Infine, gli spostamenti in direzione di altre abitazioni private saranno possibili solo se in coppia e per una sola volta al giorno.

Restano aperti bar, ristoranti e musei

Riconfermata, dunque, anche la riapertura di bar, ristoranti, pasticcerie e locali: le porte resteranno aperte al pubblico tutti i giorni fino alle 18. Qui potranno ospitare gli ospiti purché garantiranno posti a sedere distanti e seguiranno tutte le misure anti Covid. Resterà comunque sempre consentito, in virtù anche della riduzione dei tavoli e delle sedie, comprare prodotti ad asporto o con consegna a domicilio. Manterranno alzate le saracinesche anche i negozi che non vendono beni di prima necessità che potranno restare aperti fino alle ore 21. Riconfermata anche però la chiusura i negozi all'interno dei centri commerciali nei giorni pre festivi e festivi. Per quanto riguarda i musei, invece, il Governo ha precisato che potranno aprire dal lunedì al venerdì, ovviamente con un accesso contingentato. Saranno invece chiusi nel weekend.

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