Lombardia, nessun vaccino anti Covid per gli stranieri irregolari: “Siamo tutti esseri umani”
Non è ancora l'ora di apertura ma fuori dalla porta degli ambulatori medici del Naga, l'associazione milanese che si occupa di assistenza medica e legale ai cittadini stranieri non regolari sul territorio, c'è già la coda. In fila ci sono adolescenti e adulti, tutti migranti irregolari. Sono gli invisibili della pandemia: lo erano già durante il primo lockdown e lo sono ancora ora che Regione Lombardia ha presentato un piano vaccinale per tutti i cittadini lombardi di ogni età senza mai però menzionare neanche volta chi non ha diritto alla tessera sanitaria, requisito fondamentale per accedere alla registrazione sul portale di Poste e ricevere le due dosi del vaccino anti Covid. Eppure "è previsto dal testo unico sull'immigrazione che i cittadini stranieri anche se non provvisti di permesso di soggiorno hanno il diritto di cure essenziali, vaccini compresi", precisa a Fanpage.it Elisa Melloni, la psicologa del Naga che, come gli altri medici volontari dell'associazione, assiste gratuitamente i migranti irregolari di Milano. "Se il nostro problema di cittadini italiani è quando ci vaccineranno, il loro è se li vaccineranno", conclude la dottoressa.
Giovani e anziani nella sala d'attesa
In sala d'attesa ci sono ragazzi, richiedenti asilo arrivati in Italia da poco o magari appena usciti dai centri di accoglienza. Ma anche anziani che parlano bene l'italiano, che hanno perso il lavoro e quindi anche la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno. E senza lavoro e senza permesso di soggiorno non puoi avere la tessera sanitaria. Ad attendere il suo turno per incontrare il medico c'è anche una donna, arrivata due anni fa dal Perù. Ha accompagnato un suo parente o amico a fare una visita. "A causa della pandemia sto lavorando meno, ma voglio restare in Italia. Il mio paese è molto più pericoloso. È meglio restare qui", racconta a Fanpage.it. E poi aggiunge: "Mi piacerebbe avere il vaccino anti Covid. Ma non so come posso prenotarlo". Qualche minuto dopo all'ingresso del centro si presenta un uomo originario de El Salvador. Lui ha vinto la sua battaglia contro il virus. Prima dello scoppio della pandemia faceva il magazziniere, ora invece cerca lavoro. E anche lui spera di rientrare nel piano vaccinale anti Covid: "Perché tutti siamo essere umani".
Direttore sanitario del Naga: I nostri pazienti sono invisibili per lo Stato
Includere i migrati irregolari nel piano vaccinale non è l'unico problema: "Il problema è capire anche con quali modalità possono richiedere la dose anti Covid – spiega Fabrizio Signorelli, direttore sanitario nel Naga -. Le persone che non sono iscritte al sistema sanitario nazionale come fanno?". E ancora: "I nostri pazienti sono persone invisibili agli occhi dello Stato. Irregolari, quindi senza permesso di soggiorno". Eppure il Naga ha scritto a Regione Lombardia per chiedere se fosse previsto o meno l'inserimento di questa specifica categoria nella campagna vaccinale, ma fino ad oggi non c'è stata nessuna risposta. E intanto la sala d'attesa degli ambulatori del Naga continua a riempirsi.