Lombardia maglia nera per il consumo di suolo: in un anno si sono persi oltre 700 ettari di terra
La Lombardia è maglia nera per il consumo di suolo. Il dato emerge da un'analisi di Coldiretti, basata sugli ultimi dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). L'analisi non lascia scampo a interpretazioni: con 765 ettari di terra erosi in un solo anno e il 12% del totale del territorio coperto artificialmente, la Regione ha vinto il triste primato, che ha ripercussioni su molti aspetti, tra cui la drastica diminuzione della superficie agricola utilizzabile in regione, che "è scesa sotto il milione di ettari, anche a causa della cementificazione e della scomparsa di terreni fertili" ha scritto la Coldiretti.
Un problema non solo lombardo
Nello spazio di una sola generazione l'Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne. Non è quindi solo un problema lombardo, anche se qui più che altrove è più evidente. In Italia la superficie agricola utilizzabile si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari e in un decennio si sono persi oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli, di cui più di 60 milioni solo in Lombardia. A pagarne in prezzo più alto sono stati i cereali e gli ortaggi con la scomparsa di 2 milioni e 534mila quintali di prodotto, seguita dai foraggi per l’alimentazione degli animali, dai frutteti, dai vigneti e dagli oliveti. La sparizione di terra fertile non pesa solo sul comparto alimentare. Dal 2012 ad oggi la copertura dall'asfalto e dal cemento non ha permesso l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana. La conseguenza del consumo di suolo riguarda infatti anche l'impatto più forte delle perturbazioni con danni ingenti e, nei casi più gravi, vittime.
L'aumento degli eventi atmosferici estremi
In Lombardia il rischio idrogeologico riguarda più di 4 comuni su 5. Una situazione in cui a causa dei cambiamenti climatici sono sempre più frequenti gli eventi estremi: in Italia si è registrato il +36 per cento di questi fenomeni nel 2021 rispetto all’anno precedente. Le piogge violente portano danni ai terreni che non riescono ad assorbire l’acqua. Secondo i dati Ispra, il suolo italiano è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 7252 i comuni, ovvero il 91,3% del totale, a rischio idrogeologico.