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Covid 19

Lombardia, l’annuncio di Gallera: “I medici di famiglia potranno fare i tamponi rapidi antigenici”

“La Giunta regionale ha approvato oggi le linee d’indirizzo per la Medicina Generale in tema di effettuazione dei tamponi antigenici rapidi”. Questo l’annuncio dell’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera al termine di una riunione straordinaria della Giunta. Ecco chi potrà essere sottoposto al test rapido antigenico e come deve comportarsi in caso di positività.
A cura di Filippo M. Capra
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L'assessore lombardo al Welfare Gallera (Immagine di repertorio)
L'assessore lombardo al Welfare Gallera (Immagine di repertorio)
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L'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha annunciato che "la Giunta regionale ha approvato oggi le linee d’indirizzo per la Medicina Generale in tema di effettuazione dei tamponi antigenici rapidi". La decisione è arrivata al termine di una riunione straordinaria della Giunta.

L'annuncio di Gallera: Dai medici di base tamponi rapidi antigenici

Gallera ha dichiarato che "si tratta di un passaggio molto importante che valorizza e responsabilizza la figura del Medico di famiglia collocandolo al centro dell’azione sanitaria territoriale". L'assessore ha ribadito che il contributo dei medici di medicina generale è "determinante nel percorso diagnostico dell’infezione da SARS-CoV-2 per una migliore e rapida gestione dei pazienti Covid-19". Le caratteristiche dei tamponi antigenici rapidi, ha proseguito Gallera, "consentono l’esecuzione del test diagnostico presso uno studio medico o in aree dedicate senza la necessità di essere effettuato in un laboratorio", velocizzando, dunque, il processo per arrivare ad un esito di positività o negatività. I medici di medicina generale potranno effettuare il test ai propri pazienti "prevedendo l'accesso su prenotazione e previo triage telefonico", ma solo in alcuni casi.

Chi potrà essere tamponato e cosa fare in caso di positività

L'accesso al tampone rapido sarà disponibile per i contatti stretti asintomatici individuati dal medico di medicina generale o dal Dipartimento di prevenzione. Anche i casi sospetti saranno tamponati, sempre previa valutazione del medico. Infine, anche i contatti stretti asintomatici verranno testati al termine dei dieci giorni di isolamento. Cosa succede se l'esito del tampone rapido è positivo? Tutti coloro che verranno trovati positivi verranno sottoposti a tampone per "la ricerca molecolare del genoma virale quale conferma diagnostica". In caso di eventuale conferma, verrà disposta la quarantena per i contatti stretti. Al contrario, in caso di esito negativo, sarà il medico di base a valutare gli eventuali sintomi prima di procedere a tampone normale per verificare l'infezione o meno del soggetto.

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