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Lombardia in zona arancione scuro, Fontana: “Chiedo scusa alle famiglie per aver deciso in fretta”

“Chiedo scusa alle famiglie, è stato un grande dolore e un grande dispiacere ma ora non si poteva fare diversamente”. Così il presidente della Lombardia Attilio Fontana in merito alla decisione, presa all’ultimo momento, di rendere la regione zona arancione rafforzato in occasione dell’inaugurazione del nuovo hub di Dhl a Malpensa.
A cura di Filippo M. Capra
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Il presidente della Regione Attilio Fontana è tornato a parlare della decisione di rendere la Lombardia zona arancione rafforzato, questa volta rivolgendo un pensiero alle famiglie, a cui ha chiesto scusa per la tempistica dell'adozione e della comunicazione della scelta.

Fontana: Chiedo scusa alle famiglie

Il governatore lombardo, in occasione dell'inaugurazione del nuovo hub di Dhl all'aeroporto di Malpensa, ha dichiarato: "Alle famiglie chiedo scusa", aggiungendo che "non avrei voluto farlo ma abbiamo dovuto perché era necessario prendere provvedimenti rapidi. In una epidemia come questa anche 24 ore possono essere importanti". Fontana ha poi sottolineato che "è stato un grande dolore e un grande dispiacere ma ora non si poteva fare diversamente". In conclusione, il presidente regionale ha spiegato di essere "il primo ad essere dispiaciuto di aver dovuto prendere una decisione così improvvisa". Le parole di Fontana si aggiungono a quelle rilasciate al Corriere della sera in cui rivelava che "idati ci sono arrivati mercoledì alle 22. Poi – ha aggiunto il governatore -, il tempo minimo per valutarli e ieri mattina ho dovuto firmare l'ordinanza". Fontana ha spiegato poi che "questo è un virus che ha andamenti da cui non possiamo farci sorprendere". Sulla chiusura delle scuole, il numero uno della Regione ha ricordato di essere "tra chi ha sempre sostenuto l'apertura delle scuole, e peraltro su questo sono anche stato attaccato, come quasi tutti i governatori in Italia", evidenziando però che "dobbiamo rendercene conto: le scuole sono davvero un punto sensibile", ha spiegato, "per ora abbiamo chiuso poche scuole e molte classi. Ma il tema è quello di giocare d'anticipo".

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