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Lombardia in zona arancione rinforzato, didattica in presenza per i figli del personale sanitario

Gli studenti figli di personale sanitario o di lavoratori di categorie essenziali potranno frequentare le lezioni in presenza anche in Lombardia zona arancione rinforzato. A chiarirlo è la stessa Regione, la quale ha spiegato che il ministero dell’Istruzione ha contatto tutti i dirigenti scolastici per spiegare le disposizioni.
A cura di Ilaria Quattrone
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In Lombardia, che dalla mezzanotte di oggi sarà in zona arancione rinforzato con la conseguente chiusura di tutte le scuole (esclusi gli asili nido), i figli del personale sanitario o dei lavoratori che svolgono mansioni di prima necessità potranno frequentare le lezioni in presenza. In una nota stampa si legge infatti: "Regione informa che il ministero dell'Istruzione ha già dato indicazioni ai dirigenti scolastici affinché sia garantita la frequenza in presenza per gli studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione".

Le richieste di ripristinare permessi e congedi

Intanto proseguono le richieste di sindacati e partiti politici che invocano la possibilità di ripristinare permessi e congedi retribuiti ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno figli: "In queste ore – afferma in una nota stampa il segretario generale della Fiom Cgil Brianza Pietro Occhiuto – stiamo ricevendo diverse telefonate di persone preoccupate su come organizzarsi per poter accudire i figli che da domani non possono andare a scuola. Servono permessi e congedi retribuiti". Un appello raccolto anche dal capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Massimo De Rosa, che chiede: "Al governo di riattivare i congedi parentali automatici per i genitori e che tali congedi siano retroattivi. Non devono essere le famiglie a pagare". Dello stesso avviso anche il capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul che sostiene: "Chiudere le scuole dall’oggi al domani è una follia. Una decisione tanto improvvisa crea disagi consistenti per tutti gli studenti e per le loro famiglie".

Come funzionerebbero i congedi parentali

In questi ultimi giorni sembrerebbe che il Governo stia proprio studiando nuove misure che reintroducono provvedimenti già previsti negli scorsi mesi. In primis dovrebbe essere prevista la possibilità di lavorare in modalità smart working a tutti coloro che hanno figli con un'età inferiore ai 16 anni. Oltre allo smart working dovrebbero tornare i congedi parentali retribuiti al 50 per cento nei confronti di coloro che hanno figli sotto ai 14 anni e compiono un lavoro che non potrebbe essere eseguito da casa. Inoltre dovrebbe tornare anche il bonus baby sitting.

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