Lombardia in zona arancione, come cambiano le regole sugli spostamenti e sui ristoranti
La Lombardia torna in zona arancione. La decisione arriva oggi venerdì 26 febbraio dopo che il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità ha registrato un alto rischio di contagio in Lombardia. Restano invece ancora in zona rossa i comuni con più alto rischio di varianti del Covid: ovvero Bollate (Milano), Castrezzato (Brescia), Mede (Pavia) e Viggiù (Varese). Mentre la provincia di Brescia resta in zona arancione rafforzata, così come altri 9 comuni della zona. Per il resto della Lombardia quindi come cambiano le regole, che diventeranno più restrittive, per spostamenti e aperture e chiusure di negozi, bar e ristoranti.
Lombardia zona arancione, come cambiano gli spostamenti
Tornano le limitazioni sugli spostamenti per i cittadini lombardi. Dalle 5 alle 22, sarà necessaria un'autocertificazione che giustifica lo spostamento tra i comuni, mentre sarà necessaria all'interno dei confini comunali. Le uniche eccezioni sono sempre le stesse: comprovate esigenze di lavoro o di salute. Resta invece il coprifuoco dalle 22 alle 5: durante questa fascia oraria non si potrà lasciare la propria abitazione se non per motivi di salute e lavoro. Per chi vive in un Comune con un massimo di 5.000 abitanti, però, sarà consentito spostarsi entro un raggio di 30 chilometri, ma mai in direzione di un capoluogo di provincia.
Come cambiano le regole per bar e ristoranti
Peggiora la situazione per bar e ristoranti. Questi ritornano a chiudere le porte per quanto riguarda la consumazione al tavolo: i primi potranno continuare a vendere i prodotti ad asporto fino e non oltre le 18, mentre i secondi garantiranno il ritiro sul posto fino alle 22. Le consegne a domicilio, per entrambi invece, non avranno limiti d'orario. Lo stesso vale per pasticcerie e gelateria, resteranno aperte purché venga rispetto il servizio d'asporto.
Restano aperti i negozi
I negozi restano aperti, anche quelli che non vendono beni di prima necessità. Dai negozi di vestiti a tutti gli altri, solo però se si resta nel comune di appartenenza. Confermata anche la chiusura nel weekend di tutti quei negozi con sede all'interno dei centri commerciali: la loro chiusura è necessaria per non creare affollamenti nelle grandi strutture commerciali.