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Lombardia in lockdown: come e quando potrà uscire dalla zona rossa

La Lombardia è tra le Regioni classificate come “aree rosse” per la diffusione del Coronavirus: per 15 giorni dovrà seguire misure più restrittive rispetto ad altri. Terminate le due settimane, il ministro della Salute Roberto Speranza potrà decidere se portarla in area arancione o gialla sulla base dei dati forniti dall’ISS. Inoltre all’interno del Dpcm si prevede che il presidente di Regione possa dividere il proprio territorio ulteriormente decretando quindi aree rosse, arancioni e gialle regionali. Ecco come e quando potrebbe la Lombardia potrebbe uscire dalla zona rossa.
A cura di Ilaria Quattrone
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Da oggi, venerdì 6 novembre, la Regione Lombardia entra ufficialmente in zona rossa. Secondo le limitazioni previste dal Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è vietato muoversi all'interno del territorio salvo che per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità. Chiudono molte attività commerciali, è anticipato il coprifuoco dalle 23 alle 22, è prevista la didattica a distanza nelle scuole superiori e medie fino alle seconda media ed è ridotta la capienza sui mezzi pubblici. Le restrizioni resteranno in vigore fino al 3 dicembre, ma per la Lombardia e tutte le altre regioni identificate come aree rosse c'è la possibilità di poter diventare in poco tempo aree arancioni. Ecco come e quando potrebbe accadere.

Quanto durerà l'area rossa in Lombardia

Nel testo del Dpcm si legge che la permanenza di una Regione all'interno di un'area durerà almeno 14 giorni. Ogni settimana il ministero della Salute monitorerà i dati e l'aumento dei contagi e sulla base di questo e sull'andamento dei famosi 21 parametri decreterà se far avanzare o regredire il livello di rischio dei territori. Sarà quindi necessario che diminuiscano: i casi di sintomatici, l'incidenza del virus sulla popolazione e la pressione sugli ospedali. Sulla base di questo monitoraggio il ministro Roberto Speranza – con frequenza almeno settimanale – provvederà con ordinanza all'aggiornamento della lista. L'unico vincolo è che prima di effettuare qualsiasi passaggio devono passare obbligatoriamente 15 giorni.

Una Regione potrà essere divisa in diverse aree

Terminato questo lasso di tempo, una Regione potrà rimanere ancora in zona rossa o diventare arancione e gialla. All'interno dello stesso territorio però le varie province potrebbero essere identificate con un livello di rischio diverso tra loro:  "Con ordinanza del ministero della Salute e d'intesa con il presidente della Regione – si legge nel Dpcm – può essere prevista in relazione a specifiche parti del territorio l'esenzione dall'area rossa". Questo significa che anche se la Lombardia dovesse essere classificata ancora come area rossa o arancione, alcune province o comuni potranno ricadere in zone rosse, arancioni e gialle. La decisione spetterà infatti al Governatore della Regione.

Le posizioni dei sindaci lombardi

Questo potere affidato al presidente Fontana potrebbe quindi accontentare i tanti sindaci lombardi che negli ultimi giorni hanno polemizzato e criticato la scelta di essere inseriti nella area rossa pur avendo una situazione moderata e per nulla paragonabile alle province di Milano, Monza e Varese. In particolare i sindaci del lodigiano, tra i quali spiccano quelli di Casalpusterlengo e Codogno, lamentano che la decisione del Governo: "Punisce questi territori per la seconda volta, nonostante i cittadini abbiano avuto senso di responsabilità e rispetto delle norme, e infligge un colpo duro all'economia dei comuni dove molti saranno costretti a chiudere". Una posizione condivisa anche dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori che come i colleghi del lodigiano sostiene che la Lombardia debba subire ulteriori divisioni in fascia. In ogni caso comunque tutte le città lombarde dovranno aspettare 15 giorni prima di vedere i loro territori liberati dal fardello della zona rossa. 

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