Lombardia, il consigliere Senna (Lega) su Gallera: “Non si può più inciampare, serve seconda fase”
Una lunga premessa sull'unicità di quanto accaduto in Lombardia con la pandemia del Coronavirus e la grande reazione che ha avuto la regione. Ma poi anche la consapevolezza che "la Lombardia in questo momento deve tornare a marcare la differenza". E per farlo ha bisogno di un "tagliando" di metà mandato, una "seconda fase" che non preveda più Giulio Gallera, plurivotato ma anche pluri gaffeur esponente di Forza Italia, alla guida dell'assessorato al Welfare. A parlare a Fanpage.it è il consigliere regionale lombardo Gianmarco Senna: milanese, fedelissimo di Matteo Salvini, affermato imprenditore nel settore della ristorazione e presidente della Commissione Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione al Pirellone.
Consigliere, le ultime affermazioni dell'assessore Gallera sulle ferie dei sanitari come giustificazione per le poche vaccinazioni anti Covid di questi primi giorni in Lombardia hanno segnato la rottura definitiva tra la Lega e l'esponente di Forza Italia?
Il problema non è in sé l'assessore. Il punto è che la Regione Lombardia in questo momento deve tornare a marcare la differenza.
Questo significa anche ammettere che ultimamente alcune cose in Lombardia non sono andare come dovevano?
Mi faccia fare una premessa doverosa. Quello che è successo in Lombardia con la pandemia ha pochi eguali nel mondo. La regione ha reagito a un'onda d'urto che hanno subìto solo grandi concentrazioni urbane. Basti pensare a Trenord (l'azienda di trasporto ferroviario regionale, ndr) che nel periodo ante-Covid muoveva 800mila persone al giorno, quando la seconda azienda ferroviaria regionale in Italia ne muoveva 300mila. Inoltre sono pochi quelli che ci hanno capito qualcosa: anche Sala ultimamente ha detto che ha fatto degli errori.
Premesso ciò…
Detto ciò, la Regione è partita con una serie di operazioni – i 200 milioni di euro per il piano integrativo per i ristori, i 400 milioni di fondi per i 1600 comuni lombardi che hanno fatto partire 3000 cantieri e soprattutto i 3,1 miliardi di euro in conto capitale per le grandi opere -, di cui però non si è praticamente parlato. In parte perché non siamo molto amati dalla stampa, e in parte anche perché i giornali sono pieni delle cose che fa Gallera. Un giorno va a correre e fa una foto sbagliata, un giorno dice questa cosa delle ferie. Una parte di ragione ce l'ha, anche perché sconta alcuni sbagli come decenni di tagli alla Sanità che gridano vendetta, e che fanno sì poi che i medici accumulino 50 giorni di ferie. Però deve tenere conto che non è un consigliere qualsiasi. Entriamo nel 2021, anno in cui non possiamo sbagliare niente, anche perché sappiamo purtroppo che da Roma, dove si devono tenere Arcuri, le inefficienze saranno tante.
E quindi, dopo che già da mesi il rapporto tra la Lega e Gallera si è deteriorato, è arrivato il momento di cambiare.
Io dico questo: sono passati due anni e mezzo (dall'elezione di Attilio Fontana, ndr). Non sarebbe la prima giunta che dopo due anni e mezzo fa un "tagliando", che credo vada concepito come una seconda fase.
Tagliando è un'espressione diversa per rimpasto?
Rimpasto è una parola che non piace, tagliando è un po' più soft. Ma in ogni caso abbiamo un presidente che è in grado di valutare se le condizioni sono mature per un rimpasto.
Rimpasto su cui il leader della Lega, Matteo Salvini, avrà un peso determinante.
Io non credo che Bonaccini in Emilia decida senza interpellare Zingaretti. È una cosa più che normale che i leader dei partiti abbiano voce in capitolo.
C'è qualche aspirazione, all'interno della Lega, alla poltrona di assessore al Welfare?
L'unica cosa che posso dirle è che tra noi consiglieri si vuole avere la possibilità di lavorare con serenità, nessuno sta scalpitando. Di certo serve una personalità autorevole (secondo quanto risulta a Fanpage.it il successore di Gallera potrebbe essere Gianvincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina della Statale, direttore di pediatria al Buzzi e al Sacco, ndr). Tutti noi consiglieri abbiamo dimostrato finora la nostra serietà e compattezza. Anche perché, con le mozioni di sfiducia che ci sono state, dove il voto è segreto, avremmo già potuto agire diversamente. Adesso bisogna concentrarsi sul lavoro da fare e non sulle polemiche, cavalcate da un'opposizione che per carità, fa il suo dovere, ma vede sempre la pagliuzza in Lombardia senza accorgersi della trave che è a Roma.