Lombardia, gli infermieri la categoria più colpita dai contagi sul lavoro: il report dell’Inail
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Pubblicato il nuovo rapporto dell'Inail circa i contagi da Coronavirus sul lavoro aggiornati al 30 giugno di quest'anno. Secondo quanto riportato dall'Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, sono 965 le denunce in più rispetto a quelle registrate al 15 giugno, per un totale di 49.986. I casi mortali aumentano di 16 unità, portando il totale a 252, dei quali 32 sono registrati nella provincia di Bergamo.
Nel Nord Italia la maggior parte delle denunce di nuovi contagi
Dalla analisi condotta dall'Inail, è stato accertato che più di otto denunce su dieci arrivano dal Nord Italia. Nella fattispecie, il 56,2 per cento provengono dal Nord Ovest, mentre il 24,2 per cento dal Nord Est. Dal Centro, dal Sud e dalle Isole, invece, vengono contestati rispettivamente l'11,8 per cento, il 5,7 per cento e il 2,1 per cento dei casi di contagio sul lavoro. Per quanto riguarda invece i contagi che portano al decesso, il Nord ha una percentuale del 58,3 per cento. Per i casi denunciati, la Lombardia ha una percentuale del 36,1 per cento, che sale al 44,8 per cento con i decessi. I contagi sul lavoro, il cui numero ammonta a 18.032, provengono per il 30,2 per cento dalla provincia di Milano. Qui, sono 22 i deceduti, mentre nel Bresciano sono 20 e nel Cremonese 16.
Gli infermieri i più colpiti dalle infezioni da Covid sul lavoro
L'Inail rende noto poi che quasi il 99 per cento delle denunce provengono dalla gestione assicurativa dell'Industria. Il 72,1 per cento delle infezioni totali e il 26,1 per cento dei decessi provengono dalla Sanità che, con il settore delle Asl, toccano rispettivamente l'81,2 e il 36,6 per cento. La categoria più colpita dal virus risulta invece essere quella degli infermieri con il 40,6 per cento dei contagi denunciati, di cui oltre l'83 per cento sono appunto infermieri, 21,3 per cento operatori socio-sanitari, medici (10,5 per cento), operatori socio-assistenziali (8,7 per cento) e personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri (4,7 per cento). Infine, le analisi dell'Istituto confermano che circa il 40 per cento dei decessi sia relativo al personale sanitario e socio-assistenziale.