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Lombardia, Fontana su sospensione zona rossa: “Entro domani ricorso al Tar contro il Dpcm”

Regione Lombardia farà ricorso entro la mattinata di domani martedì 19 gennaio al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro l’ultimo Dpcm che ha imposto la zona rossa in tutta la regione. Lo ha riferito il governatore Attilio Fontana che in una conferenza ha precisato: “Si impugna il Dpcm nella parte in cui vengono dettati i criteri facendo riferimento agli scenari e ai livelli di rischio piuttosto che all’incidenza”.
A cura di Giorgia Venturini
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Regione Lombardia farà ricorso entro la mattinata di domani martedì 19 gennaio al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro l'ultimo Dpcm che ha imposto la zona rossa in tutta la regione. Lo ha comunicato il presidente della Regione Attilio Fontana nel corso di un punto stampa a Palazzo Lombardia: "I nostri avvocati hanno predisposto il ricorso che tra stasera e domani mattina verrà depositato al Tar del Lazio. Si impugna nella parte dei criteri, facendo riferimento agli scenari anziché all'incidenza".

Il ricorso di Regione Lombardia: si chiede zona rossa sospesa

Lunedì pomeriggio 18 gennaio la Regione Lombardia ha annunciato un ricorso al tar del Lazio che verrà presentato entro martedì mattina, contro l'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, con cui la regione viene inserita in zona rossa. Secondo il governatore la decisione non sarebbe "coerente con i dati complessivi aggiornati dell'andamento epidemiologico in Lombardia". Critico anche il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, che ha chiesto al governo "regole chiare e certezza di metodo, per favorire la programmazione" nelle decisioni sulle zone rosse.

Ricorso per i criteri di classificazione

Il ricorso infatti si riferisce ai criteri di classificazione per le diverse regioni: "Quindi si impugna il Dpcm nella parte in cui vengono dettati i criteri facendo riferimento agli scenari e ai livelli di rischio piuttosto che all'incidenza", come precisa il governatore. Alla base del problema infatti ci sarebbe l'indice Rt, l'unico, secondo il governatore, preso in considerazione dal Ministero della Salute e dal comitato tecnico scientifico. "Se venisse utilizzato invece il tasso di incidenza dei positivi su 100 mila abitanti, oggi la Lombardia non finirebbe in zona rossa. Prendendo in considerazione quel dato la Lombardia ha un'incidenza ben al di sotto di gran parte delle altre regioni italiane, che oggi verranno classificate magari anche in zona gialla", aveva già precisato nei giorni scorsi Fontana.

Le richieste di Fontana e Moratti

Nella serata di domenica l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, ha chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza di sospendere immediatamente e per 48 ore l’ordinanza con cui la Lombardia è stata nuovamente resa zona rossa. Moratti ha inoltre chiesto che il nuovo calcolo dell’Rt avvenga il 19 gennaio così da restare zona arancione senza tornare in zona rossa. Moratti ha chiesto anche di rivedere i criteri dei tecnici ministeriali, poiché, secondo Moratti, "ci sono ben altre regioni con rischi superiori a quelli della Lombardia non collocate in zona rossa". In altre zone del Paese, ha sottolineato la neo vice presidente, "il rischio di contagiosità è palesemente superiore a quello lombardo

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