Lombardia film commission, uno dei commercialisti arrestati: “Parte dei soldi alla Lega”
Potrebbe essere quell'anello di congiunzione che i pubblici ministeri di Genova e Milano cercano tra due vicende che, al momento, sembrano distinte. Le dichiarazioni di Michele Scillieri, uno dei commercialisti vicini alla Lega arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulla Lombardia film commission, potrebbero collegare quest'indagine che ruota su un anonimo immobile a Cormano, nel Milanese, a quella sui presunti fondi neri della Lega. Scillieri, interrogato lo scorso sabato, ha infatti detto ai magistrati milanesi che avrebbe girato una parte dei soldi che riceveva come consulente dalla Lfc (ente pubblico partecipato dalla Regione Lombardia) agli altri due commercialisti arrestati per la vicenda, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, e che parte di questo denaro sarebbe poi finito alla Lega. Di Rubba, all'epoca dei fatti di Cormano (una presunta compravendita a prezzo gonfiato di un capannone con soldi pubblici della Lfc), era il presidente della Film commission lombarda. Ma sia lui sia Manzoni sono anche molto vicini al Carroccio, in quanto revisori contabili del partito di Matteo Salvini, che finora però ha sempre negato qualsiasi collegamento tra l'inchiesta milanese e i famosi 49 milioni della Lega che la procura di Genova cerca da anni.
Possibile legame tra la vicenda Lombardia film commission e i 49 milioni della Lega
Secondo quanto riportato da Monica Serra sul quotidiano "La Stampa", Di Rubba sarebbe a conoscenza del "percorso" fatto da almeno 10 di quei 49 milioni svaniti: dopo essere finiti dalla Sparkasse di Bolzano in Lussemburgo, 3 milioni sarebbero rientrati in Italia e altri 7 sarebbero finiti in altrettante società lussemburghesi. Di Rubba avrebbe fatto queste rivelazioni a Scillieri, che da tempo ormai sembra stia collaborando con i magistrati e li stia aiutando a dipanare una matassa ingarbugliata, al centro delle cronache giudiziarie dal 2012. Le procure di Genova e Milano da diverso tempo hanno unito le forze, anche con scambio delle carte. Intanto, sul fronte dell'inchiesta milanese del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del sostituto Stefano Civardi, è da segnalare che il giudice per le indagini preliminari Giulio Fanales ha rigettato la richiesta di una super perizia sull'immobile di Cormano che era stata avanzata dagli avvocati di Di Rubba e Manzoni.