Lombardia Film Commission, Maroni: “Non c’è stato alcun regalo dalla Regione”
"Contrariamente a quanto insinuato da alcuni giornali, non c'è stato alcun ‘regalo' alla Lombardia Film Commission da parte della Regione Lombardia", così in un post Facebook l'ex governatore lombardo Roberto Maroni ha commentato l'inchiesta sulla compravendita a prezzo gonfiato di un immobile a Cormano da parte della Lombardia Film Commission, ente controllato da Regione Lombardia, che vede indagati commercialisti ritenuti vicino alla Lega.
"Nella seduta del novembre 2015 la giunta regionale deliberò (in modo assolutamente trasparente e regolare, come sempre) – continua Maroni – l'assegnazione di contributi straordinari agli enti di spettacolo partecipati dalla Regione, tra cui la Scala, il Piccolo Teatro, la Fondazione Pomeriggi Musicali e la LFC". L'inchiesta della procura di Milano punta a capire perché la Regione, allora guidata da Maroni, ha finanziato con 1 milione di euro l'acquisto di quell'immobile, pagato 800mila euro. Al centro dell'indagine c'è al momento la figura di Luca Sostegni, presunto prestanome che avrebbe portato a termine l'operazione, chiedendo anche somme di denaro per il suo silenzio. È stato fermato lo scorso mercoledì e accusato di peculato ed estorsione, il gip ha confermato la misura cautelare in carcere nei suoi confronti.
Sulla vicenda è intervento anche il leader della Lega Matteo Salvini che ha detto di non avere "il piacere di conoscere questa persona" ribadendo che "la Lega non c’entra nulla". Salvini si è detto "assolutamente" tranquillo rispetto all'inchiesta: "Io non commento i ‘sembrerebbe aver fatto'. Stanno cercando i soldi in Russia e in Svizzera da tre anni e non troveranno una lira né in Russia né in Svizzera. Questa inchiesta farà la stessa fine”, ha dichiarato il leader del Carroccio, specificando che nell'inchiesta "non c’entrano assolutamente niente i fondi della Lega".