Lombardia film commission, condannati i due ex revisori contabili della Lega Di Rubba e Manzoni
Sono stati condannati rispettivamente a 5 anni e a 4 anni e 4 mesi Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due ex revisori contabili della Lega in Parlamento a processo con le accuse di peculato e turbata libertà di scelta del contraente nella vicenda Lombardia film commission. Lo ha deciso oggi, giovedì 3 giugno, il giudice per l'udienza preliminare Guido Salvini, davanti al quale si è svolto il processo con rito abbreviato. In sede di requisitoria, ai primi di maggio, l'accusa aveva chiesto di condannare Di Rubba e Manzoni rispettivamente a 4 anni e 8 mesi e 4 anni: le pene decise in primo gradi sono state dunque più severe di quanto chiesto dalla procura.
Di Rubba e Manzoni erano accusati di peculato e di turbata libertà di scelta del contraente in merito alla compravendita di un capannone di Cormano che sarebbe stato acquistato a un prezzo gonfiato, utilizzando indebitamente 800mila di fondi pubblici dati dalla Regione Lombardia alla fondazione Lombardia film commission, che al processo si è costituita parte civile e aveva chiesto 1,7 milioni di euro a titolo di risarcimento per i danni materiali e di immagine. Il giudice Salvini nella sentenza odierna ha disposto per gli imputati una provvisionale di 150mila euro a favore della Lombardia film commission e di 25mila euro a favore del Comune di Milano, anch'esso parte civile. "Siamo davvero soddisfatti del risultato raggiunto – ha affermato l'avvocato Andrea Puccio, difensore di Lfc – "il Giudice ha aderito integralmente alle prospettazioni difensive della Fondazione, riconoscendo la responsabilità degli imputati anche per i danni cagionati all’ente, il quale – conclusa questa annosa vicenda – potrà finalmente dedicare risorse ed energie al perseguimento dei propri obiettivi istituzionali". In separata sede sarà stabilita l'entità del risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.
Per la stessa vicenda altre tre persone hanno patteggiato
All'epoca dei fatti contestati, nel 2017, Di Rubba era "incaricato di pubblico servizio" essendo il presidente della Lombardia film commission: da qui la richiesta di pena più alta a cui ha fatto seguito anche la condanna più severa rispetto a Manzoni. Sia Di Rubba sia Manzoni sono agli arresti domiciliari dallo scorso settembre. Per la stessa vicenda un altro imputato, l’imprenditore Francesco Barachetti, è a processo con rito ordinario e altre tre persone hanno già patteggiato: sono il commercialista Michele Scillieri, suo cognato Fabio Barbarossa e il presunto prestanome Luca Sostegni, dal cui arresto nel luglio dello scorso anno era scoppiato il caso.
L'inchiesta sulla Lombardia film commission, affidata al procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e al pubblico ministero Stefano Civardi, oltre che sulla compravendita a prezzo gonfiato del capannone di Cormano mira a fare luce anche su presunti fondi neri che sarebbero stati raccolti dai due revisori contabili della Lega per il partito. Sarebbe questo il punto di congiunzione dell'inchiesta milanese con quella della procura di Genova sui famosi 49 milioni di rimborsi elettorali indebitamente percepiti dal Carroccio e spariti.