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Inchiesta Lombardia film commission

Lombardia film commission, chiesta la condanna per gli ex contabili della Lega Di Rubba e Manzoni

La procura di Milano ha chiesto di condannare Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni rispettivamente a 4 anni e 8 mesi e 4 anni. I due ex revisori contabili della Lega in Parlamento sono accusati di peculato e turbata libertà di scelta del contraente nella vicenda Lombardia film commission. Avrebbero acquistato, con soldi pubblici, un capannone a Cormano al prezzo gonfiato di 800mila euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Quattro anni e 8 mesi e quattro anni. Sono le condanne chieste rispettivamente per Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due ex revisori contabili della Lega in Parlamento a processo a Milano per la vicenda legata alla Lombardia film commission, che si è costituita parte civile al processo così come il Comune di Milano (l'altra controllante della Lfc, Regione Lombardia, non si è invece costituita parte civile). Di Rubba e Manzoni sono accusati di peculato e di turbata libertà di scelta del contraente in merito alla compravendita di un capannone di Cormano che sarebbe stato acquistato a un prezzo gonfiato, utilizzando indebitamente 800mila di fondi pubblici dati dalla Regione Lombardia alla fondazione.

Altre tre persone coinvolte hanno già patteggiato: un quarto è a processo

Per Di Rubba è stata chiesta una pena più alta perché al momento dei fatti, nel 2017, era "incaricato di pubblico servizio" essendo il presidente della Lombardia film commission. Il processo a Di Rubba e Manzoni, entrambi ai domiciliari dallo scorso settembre, si svolge col rito abbreviato davanti al giudice per l'udienza preliminare Guido Salvini. Per un altro imputato, l’imprenditore Francesco Barachetti, il processo si è aperto lo scorso 21 aprile con rito ordinario. Altre tre persone coinvolte nella vicenda hanno invece già patteggiato: sono il commercialista Michele Scillieri, suo cognato Fabio Barbarossa e il presunto prestanome Luca Sostegni, dal cui arresto nel luglio dello scorso anno era scoppiato il caso.

L'inchiesta milanese si intreccia con quella sui 49 milioni di euro della Lega

L'inchiesta del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e del pubblico ministero Stefano Civardi sulla Lombardia film commission, oltre che sulla compravendita a prezzo gonfiato del capannone di Cormano, mira a fare luce anche su presunti fondi neri che sarebbero stati raccolti dai due revisori contabili della Lega per il partito. È questo il punto di congiunzione dell'inchiesta milanese con quella della procura di Genova sui famosi 49 milioni di rimborsi elettorali indebitamente percepiti dal Carroccio e spariti. L'inchiesta tornata alla ribalta recentemente per via dell'inchiesta di Fanpage.it "Follow the money" che riporta gravi affermazioni del Sottosegretario all'Economia Claudio Durigon in merito a chi starebbe indagando sulla Lega.

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La Lombardia film commission chiede 1,7 milioni di danni

Nell'udienza di oggi sono intervenute le parti civili e la difesa degli imputati: non ancora fissata la data della sentenza. La Lombardia film commission, assistita dall’avvocato Andrea Puccio, ha chiesto il risarcimento di danni patrimoniali e non patrimoniali stimati in circa un milione e 700mila euro: "L’importo è stato così determinato in ragione delle somme indebitamente sottratte alla Fondazione dagli imputati e dai loro concorrenti, nonché del clamore mediatico suscitato dalla vicenda", ha spiegato il legale in una nota.

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