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Lombardia, davanti al Pirellone nuova scritta ‘Fontana assassino’ e striscione contro il governatore

Un cartello con la scritta ‘Fontana assassino’ è comparso davanti al Pirellone dove è in corso la discussione sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizione in Consiglio regionale contro il governatore lombardo Attilio Fontana per la gestione dell’emergenza coronavirus. La firma è quella dei Carc, lo stesso gruppo che a maggio rivendicò un murale con lo stesso messaggio.
A cura di Simone Gorla
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Una nuova scritta ‘Fontana assassino’ è comparsa questa mattina davanti al Pirellone, la sede del Consiglio regionale della Lombardia, nel giorno del voto sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro il governatore lombardo. Il cartello è firmato dai Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo), lo stesso gruppo che aveva rivendicato nel mesi passati le scritte contro il governatore sui muri di Milano.

‘Fontana assassino': contestazione e scritte contro Regione Lombardia davanti al Pirellone

Questa mattina è comparso un manifesto con il presidente della Regione Attilio Fontana rappresentato come una statua da abbattere e la scritta ‘Fontana assassino’ in via Filzi, a pochi passi dall’ingresso del Pirellone. I militanti del partito Carc stanno organizzando un presidio mentre è in corso la discussione sulla sfiducia. Una richiesta rappresentata anche su un altro striscione, appeso davanti all’ingresso di via Filzi, con scritto “Commissariamento popolare. Cacciamo dalla Regione i servi di Confindustria”.

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La mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni

Il Consiglio regionale della Lombardia vota questa mattina la mozione di sfiducia al governatore Attilio Fontana presentata dalle opposizioni, che criticano la gestione dell’emergenza coronavirus da parte della giunta regionale. Per le minoranze l’amministrazione di centrodestra non sarebbe stata in grado di “tutelare la salute dei suoi cittadini”. La maggioranza ha presentata una contro-mozione che mette sotto accusa il governo e chiedere l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La Procura indaga per minacce e diffamazione

Per la nuova scritta contro Fontana la Procura di Milano aprirà una nuova indagine, per le ipotesi di reato di minacce e diffamazione, poi verrà riunita a quella già avviata nei mesi scorsi per i murales offensivi nei confronti del governatore lombardo e anche del sindaco di Milano Giuseppe Sala.

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