Lombardia, boom di nuovi poveri a causa della pandemia: in 300mila chiederanno aiuto per Natale
Sarà un Natale diverso quello di quest'anno. Soprattutto per i 300mila nuovi poveri della Lombardia che, secondo quanto riferisce Coldiretti, saranno costretti a chiedere aiuto per avere cibo tramite pacchi alimentari o mense solidali durante il periodo natalizio.
I nuovi poveri aumentano del 40 per cento
Per l'associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, la cifra dei "nuovi poveri" in città arriva dopo l'entrata in vigore del nuovo Dpcm e si basa anche sulle richieste degli enti impegnati nel volontariato che registrano un aumento del 40 per cento delle richieste di aiuto a livello nazionale con i poveri che salgono a 4 milioni. Tra questi ci sono quei cittadini che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere definitivamente la saracinesca del loro negozio dopo lo stop forzato, ma anche persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici. Così come lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. "Adesso anche famiglie del ceto medio hanno finito i risparmi e iniziano a contattarci", ha spiegato a Fanpage.it anche Luca Sansone del Laboratorio di Quartiere Giambellino-Lorenteggio, una delle zone di maggiore criticità nel capoluogo lombardo.
Il governo ha stanziato 250 milioni di euro per acquistare cibo made in Italy
A chiedere pacchi alimentari sono soprattutto persone e famiglie che mai prima si sono trovate a superare una crisi economica. "Bisogna velocizzare la presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti con i 250 milioni stanziati per acquistare cibi e bevande made in Italy di qualità da distribuire ai nuovi poveri", propone Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia riferendosi al decreto del Ministero delle Politiche Agricole che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al "programma annuale di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti". E ancora: "Per far fronte alle crescenti richieste occorre rendere al più presto disponibili i prodotti alimentari da acquistare con le importanti risorse stanziate nel Decreto Rilancio da destinare alle famiglie più povere per l’emergenza sociale senza precedenti che l’Italia sta affrontando", aggiunge Voltini.
La solidarietà degli agricoltori con la spesa sospesa
Intanto il volontariato non si ferma. Già circa 2 milioni di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100 per cento italiani, di alta qualità e a chilometri zero sono stati raccolti e donati dagli agricoltori di Campagna Amica ai più bisognosi nell’ambito dell’iniziativa la "spesa sospesa" attiva in tutta Italia: "Si tratta – concludono da Coldiretti – della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del Coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento".