Lombardia avvelenata, intercettazioni choc: “Penso al bimbo che mangia il mais cresciuto sui fanghi”
Sono intercettazioni choc quelle riportate dal Corriere della sera di Brescia nell'ambito dell'inchiesta dello smaltimento abusivo di fanghi contaminati da metalli pesanti, condotta dalla Procura di Brescia, che sarebbero finiti poi in diversi terreni agricoli tra le province di Brescia, Mantova, Milano, Cremona, Pavia, Lodi, Varese, Como, Verona, Novara, Vercelli e Piacenza, sotto forma di fertilizzanti. Secondo quanto captato dalle intercettazioni, uno dei 15 indagati avrebbe detto: "Io ogni tanto ci penso. Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi. Sono consapevolmente un delinquente".
L'inchiesta della Procura di Brescia
Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri di Brescia, un'azienda che ritirava i fanghi prodotti da numerosi impianti pubblici e privati di depurazione delle acque derivate da zone industriali, prima di essere trasformati in fertilizzanti, aggiungeva ulteriori agenti inquinanti. I fanghi venivano poi smaltiti su terreni agricoli delle varie province sopra elencate, per un business criminale totale di circa dodici milioni di euro. L'attività illecita avveniva negli stabilimenti dei comuni di Calcinato, Calvisano e Quinzano d'Oglio.
Quindici indagati, sono accusati anche di discarica abusiva
Sono quindici in totale gli indagati e qualche decina i conti correnti posti sotto sequestro, oltre agli stessi fabbricati, ai terreni, le autovetture e i mezzi agricoli di loro proprietà, come disposto dal giudice per le indagini preliminari. Gli indagati sono accusati anche del reato di molestie olfattive, di discarica abusiva e di traffico di influenze illecite.