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Lombardia, atteso oggi il monitoraggio Iss: dati da zona gialla, ma resterà in arancione

In Lombardia migliorano tutti i parametri che fotografano l’andamento della pandemia di Coronavirus, con indice Rt e incidenza di casi su 100mila abitanti che sono da “zona gialla”. Ma il congelamento della fascia di minori restrizioni spinge la regione verso la seconda settimana consecutiva in zona arancione. Oggi è attesa la cabina di regia, col consueto monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità.
A cura di Francesco Loiacono
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La Lombardia rimarrà in zona arancione anche la prossima settimana. Lo certificherà il consueto monitoraggio di oggi dell'Istituto superiore di sanità, ma si può già affermare che il continuo miglioramento dei dati sulla pandemia e il contestuale perdurare degli effetti del decreto legge dell'1 aprile, che ha prorogato fino al 30 aprile il "congelamento" delle zone gialle (dove si applicano le misure della zona arancione), faranno sì che la regione continui a vivere una sorta di "limbo" tra le restrizioni più dure della zona rossa, abbandonate soltanto lo scorso lunedì 12 aprile, e la speranza di ulteriori aperture.

Fontana: Programmare in tempi brevi un piano per le riaperture

A dare voce a queste ultime è stato ieri il presidente della Regione Attilio Fontana: "È arrivato il momento di programmare in tempi brevi un piano per le riaperture, seguendo il criterio della progressività e del buonsenso. Queste le proposte che come Regioni abbiamo avanzato al Cts nazionale e al Governo", ha scritto il governatore leghista in una nota. "Personalmente sono dell'opinione che gradualmente, già dalla prossima settimana, si possano stabilire procedure per riaperture, dando a tutti la possibilità di riacquistare un po' di libertà e soprattutto alle attività commerciali di programmare la ripresa del lavoro". Fontana ha citato ad esempio "i bar e ai ristoranti che con il bel tempo in arrivo potrebbero riaprire il servizio all'esterno" e "i cinema, teatri, piscine e palestre, che da mesi ormai aspettano di poter riaprire in sicurezza seguendo i protocolli necessari".

In Lombardia Rt e incidenza sono da zona gialla

Al di là dell'aspetto delle riaperture, ciò che è importante sottolineare è che tutti i principali parametri che fotografano l'andamento della pandemia in Lombardia sono in miglioramento. "I dati oggi in Lombardia parlano di un significativo miglioramento della situazione epidemiologica, con un Rt pari allo 0,78 e un'incidenza di 162 su 100.000 abitanti", ha spiegato Fontana. E oltre a questi due parametri citati dal governatore (importanti perché sono quelli che, oltre una determinata soglia, possono far scattare in automatico la zona rossa), risultano in miglioramento rispetto alla scorsa settimana anche il numero di contagi, la percentuale di tamponi positivi su quelli effettuati e anche il dato finora più critico, ossia i ricoveri.

In calo contagi e tamponi positivi

Nella settimana tra il 9 e il 15 aprile in Lombardia sono stati registrati 44.858 tamponi positivi, con una percentuale sul totale di 14,4 per cento. I nuovi positivi registrati sono stati 16.412. Sono tutti dati in diminuzione rispetto alla scorsa settimana, quando erano stati registrati 47.772 tamponi positivi, con una percentuale del 16,8 per cento e un numero di positivi di 18.381. In calo anche l'incidenza settimanale dei casi positivi su 100mila abitanti, passata dal valore di 181 della settimana 2-8 aprile al dato di 162 già citato da Fontana.

Diminuisce la pressione sugli ospedali

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Cala anche la pressione sugli ospedali: le persone ricoverate in terapia intensiva (739) e nei reparti Covid (5.387) restano tante, ma sono in forte diminuzione: ieri il saldo di ricoveri in terapia intensiva ha fatto segnare meno 42 e quello nei reparti Covid meno 202. E le percentuali di occupazione dei posti letto nelle strutture ospedaliere, come certifica Agenas (Agenzia nazionale per i sistemi sanitari regionali), diminuiscono: siamo al 52 per cento (meno 3 per cento) per le terapie intensive e al 42 per cento (meno 1 per cento) per quanto riguarda l'area non critica. Valori ancora oltre le soglie di guardia (fissate rispettivamente al 30 e al 40 per cento), ma che vanno diminuendo ormai costantemente da settimane.

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