Lombardia, aria irrespirabile nonostante la zona rossa: scattano i divieti in diverse città
La zona rossa non ferma l'inquinamento atmosferico. Secondo i dati di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) in gran parte della Lombardia è stato registrato un livello di Pm10 superiore al limite consentito di cinquanta microgrammi per metro cubo.
Regione raccomanda la massima adozione dello smart working
Per questo motivo da martedì 17 novembre Regione Lombardia introdurrà delle misure temporanee di primo livello – previste per i Comuni con più di 30mila abitanti – a Cremona e Pavia (che hanno superato la soglia per sette giorni consecutivi), in provincia di Milano, Bergamo e Monza (sopra il limite per sei giorni consecutivi), di Varese (sopra la soglia per cinque giorni consecutivi) e di Brescia e Lodi che l'hanno superata per quattro giorni consecutivi: "Le misure – si legge in una nota stampa – riguarderanno sia il riscaldamento domestico, con la riduzione di un grado delle temperature nelle case, sia l'agricoltura con il divieto di spandimento di liquami zootecnici. Inoltre ci sarà il divieto assoluto di combustioni all'aperto". Il Pirellone poi raccomanda la massima adozione dello smart-working.
Nessun blocco del traffico (per il momento)
Questa volta però non ci sarà nessun blocco del traffico. Almeno per il momento. La Regione infatti, considerata la zona rossa imposta dall'ultimo Dpcm entrato in vigore il 6 novembre, ha sospeso le limitazioni temporanee per i veicoli euro 4 diesel, mentre il Comune di Milano ha nuovamente sospeso Area B e Area C. Per tutti gli altri divieti invece lo stop rimarrà: "Fin quando non si registrerà un valore al di sotto della soglia unito a previsioni metereologiche con condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti oppure valori al di sotto della soglia per due giorni consecutivi".