Lombardia, anziani alle prese con i problemi per il vaccino Covid: “Aspettiamo notizie da un mese”
Ancora caos nella somministrazione dei vaccini anti Covid agli over 80 in Lombardia. Tanti utenti in questi giorni infatti stanno segnalando disservizi e problematiche. Nuovamente sotto accusa è Aria, la società regionale che gestisce le prenotazioni dei vaccini. Già ieri sono stati riportati i racconti di molti anziani costretti a rinunciare alla propria dose perché avvisati in ritardo o obbligati a percorrere diversi chilometri per poter andare nel centro vaccinale assegnato pur avendone uno più vicino. A raccogliere le loro testimonianze è stata la consigliera regionale (Lombardi Civici Europeisti) Elisabetta Strada.
Il caso del doppio messaggio
"I miei genitori di 86 e 94 anni, con infinite patologie, non hanno ancora avuto notizie su quando potranno riceverlo. È una vergogna": e i genitori di Marina non sono gli unici a non essere stati ancora convocati. Ad alcuni è stato cancellato l'appuntamento mentre altri avrebbero ricevuto più di un messaggio con molteplici informazioni. "Ho ricevuto la convocazione dopo pochissimi giorni dall'iscrizione – racconta Maria Grazia alla consigliera – ahimè però ho ricevuto due sms, a distanza di qualche ora, il primo mi convocava in piazza Principessa Clotilde alle ore 11 e il secondo ad Affori alle 16. Non sapevo quale dei due messaggi fosse corretto e al numero verde mi hanno risposto che non lo sapevano nemmeno loro. Sono andata dove mi era più comodo".
Dopo un mese, ancora nessuna notizia sulla propria vaccinazione
A differenza di Maria Grazia c'è ancora chi, come Antonio, 76 anni, attende il suo turno pur avendone diritto: "Ho uno stent, frequento gli ospedali perché fornisco e installo apparecchi di terapia intensiva e pronto soccorso e non so quando avrò il vaccino. I miei collaboratori cinquantenni sono stati tutti vaccinati con AstraZeneca". Stessa sorte per un'altra signora di 91 anni che avrebbe inoltrato la domanda oltre un mese fa: "Mia suocera ancora aspetta. È una vergogna". Oltre alle patologie e alle fragilità, molti richiedono la possibilità di poterlo ricevere perché presto saranno soggetti a operazioni: "Tra due mesi dovrò essere ricoverata – racconta Silvana alla consigliera -. Il problema di coloro che devono essere operati come me e che hanno patologie pregresse pare non sia contemplato. Come si può fare?".