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Lombardia, ancora senza vaccino anti Covid i migranti irregolari

Non sono ancora iniziate le vaccinazioni anti Covid ai migranti irregolari della Lombardia. Nonostante l’ok di aprile da parte della Commissione Sanità, le associazioni che si occupano di assistenza sanitaria per questa categoria di persone non hanno ancora novità su data e gestione delle vaccinazioni. Eppure è previsto dal testo unico sull’immigrazione che i cittadini stranieri anche se sprovvisti di permesso di soggiorno hanno il diritto di cure essenziali, vaccini compresi. Esattamente come è previsto per tutti i cittadini lombardi. Ma il loro inserimento nel piano vaccinale è arrivato solo lo scorso mese.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Dovranno ancora attendere per avere il vaccino anti Covid i migranti irregolari in Lombardia. Seppur il via libera era arrivato lo scorso 19 maggio in Commissione Sanità quando il vicedirettore Welfare Marco Salmoiraghi aveva comunicato che Regione Lombardia intendeva inserire nel piano vaccinale anche tutte quelle persone presenti sul territorio in modo irregolare e i senza fissa dimora da giugno, sembra che l'organizzazione richieda più tempo. Almeno per i migranti irregolari: le somministrazioni delle dosi ai senza fissa dimora sono iniziate lunedì 7 giugno in Lombardia che può contare anche sull'aiuto della associazioni. Stessa cosa dovrebbe accadere per le persone presenti sul territorio lombardo in modo regolare ma il Naga, una delle associazioni che offre assistenza medica e legale a questa categoria di persone che fin da subito con Fanpage.it ha sollevato il problema, ha precisato di non aver avuto ancora novità su data di inizio. Eppure è previsto dal testo unico sull'immigrazione che i cittadini stranieri anche se sprovvisti di permesso di soggiorno hanno il diritto di cure essenziali, vaccini compresi. Esattamente come è previsto per tutti i cittadini lombardi. Invece l'ingresso nel piano vaccinale per loro è arrivato solo il mese scorso.

La scelta del vaccino Johnson&Johnson per i migranti irregolari

Oltre alle associazioni, a sollevare il problema era stato anche il consigliere regionale di +Europa e Radicali Michele Usuelli, che già a ottobre con un’interrogazione alla Giunta aveva chiesto una più adeguata gestione delle persone estremamente fragili e irregolari in tempo di pandemia. I punti ancora da chiarire sono soprattutto quelli legati all'organizzazione: "Considerata la difficile reperibilità di molte di queste persone – ha spiegato il consigliere – si è orientati a privilegiare la vaccinazione con Johnson&Johnson, prodotto monodose che consente una calendarizzazione più semplice, come ha indicato ieri il commissario Figliuolo". E il tipo di vaccino scelto potrebbe far slittare di qualche giorno l'inizio dei vaccini: dallo staff dell'assessora al Welfare Letizia Moratti fanno sapere che le dosi di Johnson&Johnson disponibili non sono molte.

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Direttore sanitario del Naga: I nostri pazienti sono persone invisibili agli occhi dello Stato

Ma la disponibilità dei vaccini non è l'unico problema: "Resta da capire anche con quali modalità possono richiedere la dose anti Covid – ha spigato un mese fa a Fanpage.it Fabrizio Signorelli, direttore sanitario nel Naga -. Le persone che non sono iscritte al sistema sanitario nazionale come fanno?". E ancora: "I nostri pazienti sono persone invisibili agli occhi dello Stato. Irregolari, quindi senza permesso di soggiorno". E proprio alle associazioni, secondo quanto riferito dal consigliere Usuelli, potrebbe essere affidato il compito delle vaccinazioni. Secondo le prime informazioni di Regione Lombardia spetta alle "varie Ats mappare sul loro territorio le associazioni che si prendono cura sia di migranti irregolari che di persone senza fissa dimora", come ha tenuto a precisare Usuelli. Che poi propone: "Non dobbiamo però dimenticare che le associazioni hanno già un coordinamento". Non resta dunque che aspettare i prossimi giorni e vedere se arriverà una data di inizio alle vaccinazioni anche per i migranti irregolari.

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