Lombardia, anche l’indice Rt è da zona rossa: l’ultima stima è a 1,3
La Lombardia è proiettata a finire in zona rossa a partire, probabilmente, dal prossimo lunedì 15 marzo. A dirlo, ormai da giorni, sono i contagi e i ricoveri in aumento, con le percentuali di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari e l'incidenza di casi settimanali su 100mila abitanti oltre le soglie di guardia. Adesso però c'è anche un altro indicatore che è piuttosto eloquente: si tratta dell'indice di contagio Rt, ossia uno dei parametri che "fotografano " la velocità con cui il contagio si propaga.
L'indice Rt è oltre la soglia da zona rossa, fissata a 1,25
Le ultime stime realizzate da alcuni data analyst sulla base dei dati in formato open che sono comunicati dalla Regione Lombardia (unica in Italia a fornire questo tipo di dati), evidenzia un indice Rt puntuale a 1,3, con intervallo compreso tra 1.28 e 1.32. Significa che anche il valore inferiore dell'intervallo è comunque superiore alla soglia di 1,25, che determina il passaggio in zona rossa, la fascia di rischio più alto.
La stima dell'indice Rt, che dovrebbe essere utilizzata per il monitoraggio di domani della Cabina di regia, è stata realizzata da Fabio Riccardo Colombo, studente di Scienze politiche alla Statale di Milano e collaboratore del magazine digitale YouTrend. Già in passato lui e altri "studiosi di dati" avevano realizzato stime dell'indice Rt che avevano poi trovato conferma nei diversi report ufficiali certificati dall'Istituto superiore di sanità.
L'indice Rt delle scorse settimane è stato sottostimato in Lombardia
Sempre i data analyst che hanno analizzato i valori forniti dalla Regione Lombardia hanno anche evidenziato un grosso problema relativo all'attendibilità dell'indice Rt nel fotografare una situazione quanto più possibile attuale dell'epidemia. Il punto è che per calcolare l'indice Rt si utilizzano dati già vecchi di 14 giorni, che subiscono poi correzioni (consolidamenti) nelle successive rilevazioni. L'incompletezza di alcuni campi compilati dalla Regione Lombardia e un ritardo nel consolidamento avrebbero portato a sottostimare l'indice Rt nelle precedenti rilevazioni: in sostanza, dal 20 gennaio la Regione Lombardia aveva già dati da "zona arancione", ma lo è diventata solo dall'1 marzo. Per quanto sottostimato possa essere, comunque, l'indice viene tenuto in conto – assieme ad altri parametri – dagli esperti dell'Iss per la classificazione delle regioni nelle varie fasce di rischio. E quello della Lombardia è l'ulteriore riprova della gravità della pandemia.