Lombardia, a metà gennaio atteso il picco influenzale: ma le vaccinazioni sono ancora indietro
Fine del 2020 e inizio dell'anno nuovo, tempo di bilanci: come è andata la campagna vaccinale antinfluenzale in Lombardia? Il polso della situazione è importante perché proprio a metà gennaio è previsto il picco influenzale che andrà inevitabilmente a sovrapporsi con i sintomi del Covid-19 e soprattutto per testare il grado di preparazione della Regione sulla distribuzione dei vaccini. Non è andata benissimo, no.
I numeri ovviamente sono parziali, poiché la campagna non si è ancora conclusa, ma siamo ben lontani dagli obiettivi prefissati dalla giunta, ostinatamente sventolati fino a poco tempo fa. I vaccini acquistati sono circa 2,8 milioni e 2,6 milioni dosi sono già state distribuite in tutto il territorio regionale. Di queste quelle già iniettate e registrate sono però solo 1,5 milioni. Siamo appena sopra al milione e 378mila dell’anno scorso ma nella scorsa campagna vaccinale antinfluenzale erano stati esclusi i bambini dai 2 ai 6 anni che invece quest’anno rientrano in toto.
Per quanto riguarda gli over 65 la direzione Welfare della Regione aveva parlato del traguardo del 75 per cento di vaccinati. Al momento attuale siamo a 1 milione e 135mila vaccini su una popolazione di 2.302.527 persone, con una percentuale del 49,32 per cento ben lontana dall’obiettivo prefissato e addirittura inferiore a quella dello scorso anno quando venne vaccinato il 49,8 per cento della popolazione over 65. Nella zona di Pavia la percentuale si inchioda al 41,28 per cento, 39,79 per cento in Valpadana.
Molto indietro le vaccinazioni sui bambini
Peggio ancora per quanto riguarda invece i bambini. Lontanissimi dall’obiettivo del 50 per cento dei vaccinati i dati dicono che ad oggi sono stati vaccinate 71.570 persone su una popolazione regionale di 428mila. Siamo al 16,72 per cento del totale, con picchi verso il basso dell’8,23 per cento nella zona di Pavia e del 9,58 per cento a Brescia. In totale siamo al 15,42 per cento dell’intera popolazione lombarda tenendo conto di tutte le fasce d’età.
"A inizio marzo 2020 – dice a Fanpage.it il consigliere regionale del Partito Democratico Pietro Bussolati – la giunta Fontana aveva piano ambiziosi di vaccino su over 60 e under 6 anni. Dopo le prime difficoltà ha rivisto al ribasso gli obiettivi. Hanno spiegato che a settembre era inutile vaccinare e che i vaccini sarebbero arrivati in tempo, entro la metà di dicembre. Hanno raccontato che le polemiche erano inutili. Dopo 14 gare, procedure di acquisti diretto, lettere alla procura e promesse oggi abbiamo i dati definitivi. Un fallimento epocale, l’ennesimo su cui non ci sono più scuse. Ogni obiettivo è stato largamente disatteso lasciando la stragrande maggioranza dei Lombardi che ne avevano diritto senza vaccino".
Opposizioni all'attacco della Regione: Specchio del fallimento leghista
Di "disorganizzazione e di mancanza fisica dei vaccini" parla il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa: "La mancanza di vaccini e di certezze hanno fatto sì che la popolazione si sia trovata in difficoltà a trovare i vaccini o abbia proprio rinunciato a monte a fare il vaccino perché confusa dalla disinformazione o preoccupata di potersi esporre al coronavirus".
Dagli uffici della Regione si difendono facendo notare che i centri vaccinali e i medici probabilmente non hanno ancora inserito tutti i dati dell’attività svolta e che probabilmente i dati siano sottostimati rispetto ai numeri reali e che tutte le dosi siano ormai in distribuzione. Certo è che le mascherine e il distanziamento sociale stanno contribuendo a tenere basso il numero delle infezioni, come avviene in tutto il mondo, registrando nell’ultimo report 1,5 casi ogni 1000 pazienti. Le vaccinazioni intanto proseguiranno anche all’inizio del 2021. "E per fortuna ci stiamo proteggendo anche dall’influenza con le mascherine – dice Carmela Rozza del Partito democratico – in Lombardia la campagna vaccinale è lo specchio esatto del fallimento della giunta leghista".