Lombardia, 1.065 ospedalizzati e 110 in terapia intensiva: “Fermare subito la crescita del contagio”
Con i dati diffusi nel bollettino di ieri domenica 18 ottobre la regione Lombardia ha fatto registrare un nuovo aumento sia dei ricoveri in ospedale che di quelli che necessitano di assistenza respiratoria e per questo della terapia intensiva. Nello specifico sono 110 le persone ricoverate nei reparti di terapia intensiva e 1.065 quelle nei reparti degli ospedali lombardi. Dati che fanno salire nuovamente la curva dei contagi in tutta la regione così come spiegato anche dall'assessore al Welfare Giulio Gallera che su Facebook ha condiviso un post con i grafici che riferiscono al trend delle ultime settimane in merito ai pazienti positivi al Covid finiti in ospedale. "Questo è l’andamento del contagio in Lombardia e in molte altre regioni d’Italia – si legge nella didascalia – sulla base di questi dati e dei suggerimenti dei componenti del Comitato Tecnico Scientifico lombardo il Presidente Fontana ha deciso di emanare l’ordinanza di venerdì sera. Siamo consapevoli di chiedere a tutti dei sacrifici ma l’obiettivo che ci poniamo è quello di riuscire bloccare la crescita del contagio e riportare la diffusione del virus ad un livello di gestibile convivenza. Speriamo che poche settimane di sacrifici possano evitare sacrifici ben più grandi, quali un altro lockdown".
Sul tema è intervenuto anche il direttore generale dell'Agenzia per la tutela della salute, Walter Bergamaschi, che ha sottolineato come "la situazione sia critica in Lombardia ma in particolare a Milano e nella Città metropolitana". "Occorre l’aiuto di tutti i cittadini per fermare la corsa del virus", ha detto Bergamaschi questa mattina al Tgr Lombardia, sottolineando come i milanesi possano fare la loro parte "rispettando le regole, e tutelando così se stessi, i propri cari e la collettività". Serviranno d'altronde gli sforzi di tutti, e i nervi saldi, per fare fronte al probabile aumento dei casi anche nei prossimi giorni: le nuove regole decise dalla Regione con l'ordinanza dello scorso 16 ottobre e dal governo con l'ultimo Dpcm di ieri sera (in realtà in alcuni casi meno severe di quelle già in vigore), potranno mostrare i loro effetti solo tra una quindicina di giorni.